domenica 30 dicembre 2007

Il Ceppo di Natale

In Catalogna, a Natale, conserviamo (finché non verrà sostituita dalla del Babbo Natale) la tradizione pagana, legata al solstizio d'inverno, di fare cacare il ceppo. È una festa per i bambini della casa, i quali ricevono dei regali: dolci e giocatoli. Quegli, duranti i giorni che precedono il Natale, devono alimentare un ceppo affinché diventi più grasso e, quindi, possa cacare loro più presenti. Cioè una scusa per dargli un po' di quello che non vogliono mangiare.

Il giorno di Natale, il ceppo viene ricoperto con una coltre. Dentro, i genitori ci hanno nascosto i regali per i più piccoli. Allora, i bambini, mollano un sacco di legnate al ceppo con un bastone e, dopo aver cantato la canzone adatta, appaiono i regali.

Perché il ceppo cachi un'altra volta, i maggiori chiedono ai bambini di andare a bagnare il bastone (in un'altra stanza) e, nel frattempo, nascondono i nuovi regali sotto la coltre.

Conoscevate questa tradizione?, che in Catalogna riceve il nome di "fer cagar el tronc" oppure "fer cagar el tió" e nella Valle di Aran, "hèr cagar era soca de Nadau". Esiste anche nella Linguadoca, e mi pare che in Italia non sia sconosciuta.


Ascoltate la canzone

giovedì 27 dicembre 2007

LE FESTE DI NATALE

(Cartolina fatta per il nostro caro nipotino Andrés di Málaga ed inviata per la sua mamma per Internet con gli auguri di Buon Natale ed il desiderio di trovarsi presto)

A me piacciono tanto queste feste. Ho un bellisimo ricordo da piccola. Per me significano l’illusione, la voglia di condividere, la magia di fare di niente tutto un mondo. Questo è ciò che mi hanno insegnato i miei genitori e quello che io tento di fare con i miei.

Quando ero bambina a Natale arrivavano da lontano lettere, scatole di famiglia che io ancora non conoscevo, gente con un sorriso bussava alla porta e diceva quello di “el sereno le desea felices pascuas, o el cartero, o el guardia urbano, o los barrenderos”. Non c’erano molti soldi ma sì un desiderio di essere contenti e pensare agli altri.

Mio padre portava rami di pino e piante aromatiche e la casa aveva un’aria speciale. Lui aveva fatto un presepio in un scatola di Cola-Cao e lì aveva messo la luce dentro, cantavamo insieme, aspettavamo i Re è c’era un sentimento condiviso di fare felici i piccolini.

Adesso da noi dal primo dicembre comincia il folletto del natale a lasciare gli ornamenti ogni giorno, anche al nostro calendario d’avvento s’inizia il conto indietro e ci ricorda che dobbiamo fare i preparativi come scrivere a tutti quelli che sono importanti per noi, condividere una bella foto e i nostri megliori desideri…

Dopo, già nelle vacanze, andiamo in montagna come faceva mio padre per scegliere le piante per ambientare il presepre e con la musica delle canzoni tradizionali di natale lo facciamo.



Faccio due celebrazioni di Natale, una con la famiglia di mio marito, questo anno eravamo 25 tra fratelli, sorelle, cognati, nipoti, cugini. E un’altra con la mia famiglia, 15. Non è importante che sia il 24 o il 25 dicembre perché è difficile trovare il giorno disponibile per tutti, ciò che per noi è importante è essere insieme tutti. Per esempio questo anno Natale è stato la domenica 23 e l’anno scorso i Re ci avevano visitato il 7 gennaio.È bellisimo, ogni gruppo famigliare prepara un piatto speciale, i bambini suonano gli strumenti, ricordiamo gli aneddoti, facciamo progetti…
E finiamo con la visita dei Re, importantissima per la mia famiglia, crediamo nella loro generosità e sempre ci hanno lasciato qualche regalo, per noi ha un valore non materiale, quello veramente bello è la sorpresa, sapere aspettare, conservare la capacità dell’incantesimo.

Buone feste a tutti!

sabato 22 dicembre 2007

Arrivano le feste!!!

Cari studenti,
sappiamo che molti di voi siete partiti e magari sarete offline ma altri probabilmente siete rimasti. Non volevamo "spegnere" il blog durante le vacanze e lasciarvi senza la possibilità di esprimervi sulle feste e sul Natale.
Vi piacciono le feste di Natale? Perché?
Come le festeggiate? Siete in famiglia o preferite starvene lontani?
Nelle vostre città o nei vostri paesi si fa qualcosa di particolare?
Preferite altre feste? Quali?
Che ci fate in altre feste che vi piacciono di più?
A quelli di voi che piace il Natale, avremmo qualcosa da chiedervi. Ci piacerebbe tantissimo poter vedere come si festeggia nelle vostre città e/o a casa vostra. Vi invito a scattare qualche fotografia e farci vedere i colori del Natale da voi.
Auguri di Buon Natale e Buon Anno!

P.S. Riprenderemo l'attività domenica 6 gennaio


venerdì 21 dicembre 2007

Che bello viaggiare!!


Viaggiare è come una malattia, un´attività pericolosa che allo stesso tempo ti fa essere cosciente della ricchezza, la complessità e la diversità delle terre.
Una delle poche cose che so è che mi sento bene quando viaggio. Mi sento bene con me stessa e con gli altri. Perchè per me viaggiare, significa perdersi, imparare, conoscere, crescere, migliorarsi, “scappare”..

Quando viaggio mi piace conoscere la gastronomia e prendere delle ricette buone, conoscere gente e osservare tutto.Semplici azioni, che mi aprono gli occhi, la mente e mi fanno guardare il mondo da un altro punto di vista.

Viaggiare

Venerdi 21 Dicembre 2007

VIAGGIARE
Sempre che parliamo dei viaggi, sopratutto la gente che godiamo con loro, immaginiamo che significanno andare per il mondo guardando tante cose, conosciendo tanti luogui, tante culture, tanta gente.....
Ma per me viaggiare aveva diventato, inoltre di tutte queste cose, in fruire della mia famiglia e di miei amici.
Da molto tempo , organizziavamo tutti i viaggi insieme, gli amici con i nostri figli. Abbiamo visitato molte città spagnole e anche dell’esterno, abbiamo fatto anche l’agriturismo in molti bellissimi paesi.
Gli ultimi anni, i nostri figli hanno cresciuto e non vogliono già compartire con noi i viaggi, preferiscono farlo con la sua combriccola e sebbene ci da un pò di tristezza, comprendiamo che solo vogliono fare quello che noi abbiamo fatto da molti tempo.
Noi, i parenti siamo apprendendo a lasciargli da soli senza sofrire troppo e......
Veramente, anche senza loro, viaggiare è favoloso.

mercoledì 19 dicembre 2007

la mia Venezia





A me piace tantissimo viaggiare. Se il 22 vincesse una manciatina d’euro, di sicuro anderei in un bel viaggio. Prima di tutto anderei a Firenze, Siena, Pisa è Milano, dopo, si vedrebbe.

Questa estate sono stata a Venezia, Padova e Verona ed ho parlato tantissimo italiano perché a Venezia c’era qualcuno che parlava spagnolo ma a Padova nessuno.
Ci sono tante paste! che il mio vocabolario non arrivava, quando andavamo a pranzare chiedevamo a l’avventura, sapevamo che era pasta ma...sorpresa!.
Poi, siamo andati da città in città sempre in mezzo pubblico, autobus e treno, ed abbiamo avuto di chiedere quante fermate ci sono fino tale posto, da quale binario esce il treno che va a quale città, e tutto è andato benissimo.

Venezia ... La città dei canali!!!

A me ha deluso un po’, non so che cosa speravo ma, non c’era.

Uno deve andare a Venezia per vederla perché i suoi palazzi sonno unici ed anche i suoi canali. Non credo che ci sonno palazzi del secolo XII e XIII in nessun’altra città del mondo, ed inoltre, il suo stilo veneto-bizantino è unico, ma fare di questo il destino d’un viaggio non so se vale la pena. Voglio dire che tre giorni sono abbastanza da vedere questa città.

"Anna"

martedì 18 dicembre 2007

IN VIAGGIO PER LA VITA


Questo è il nome del mio primo blog, potete visitarlo quì, è soltanto una pratica que avevo fatto in un corso per familiarizzarmi con le TIC ma gli voglio bene. Finito il corso non riesco a essere una blogfessora per la mia ignoranza in questo campo e per diversi problemi tecnici alla mia scuola ma sono colpita per l'italiano e divento una chiodina per l'arte dei miei professori con il loro blog che in ogni post fanno una proposta di viaggio per mondi affascinanti e in un modo facile facile puoi navigare senza conoscere come ce la fanno, per me è come magia, e scopro altre EOI che anche hanno i suoi blog e leggo, ascolto e voglio sapere di più.

Credo è così: la vita è un viaggio, ogni giorno, ogni momento è diverso, qualche volta seguendo la nostra mappa e molte altre sorprendente. Mi piace tanto viaggiare, all'interno, all'esterno, con voi virtualmente in ogni post, in ogni commento, con i miei allievi, con quelli che mi circondano.
La foto è di due estati fa, volevamo andare in Svizzera per tre settimane: nella nostra macchina, con la nostra tenda, i nostri zaini, gli stivali da montagna, l'equipaggio fotografico di Luis, libri...per fare quello che ci piace di più: fonderci con la natura e lasciare che i giorni siano diversi a quelli feriali. Ma siccome io avevo fatto un'altro piccolo corso al centre de professors di Sagunt (vedi il blog de llengües, Toni è un esploratore e comunicatore eccezionale) intitolato: "Desig de llengües: Italiano per principianti", proposi di fare una fermata nelle Alpi italiane. Ecco fatto!. Arrivammo a un bel campeggio "Arc-en-ciel" nella Valle d'Aosta e tutto era così attraente per noi che siamo stati lì le tre settimane. Se volete sapere un po' di questo viaggio potete visitare lo scritto e le foto che appesi al chiodo in primo corso. Questa parte dell'Italia è bellissima, la gente amabile, offre molta storia e tradizione per scoprire, da non perdere.


Buon viaggio amici e buon divertimento!

Viaggiate a Lleida

Salve,
sono Blau, il gatto di Jordi. Siccome lui voleva fare mezza festa per grattarsi la pancia e chiacchierare con le sue amiche chiodine, mi ha prestato il suo nome di utente di Blogger assieme alla sua parola d'ordine e mi ha chiesto di fare io il post di questa settimana.
Non vi spiegherò i viaggi che faccio dal veterinario, perché vi annoierei, ma sì che vi racconterò com'è la Seu Vella —dove sono andato diverse volte a prendere il sole ed a mangiare erba bella fresca—, la quale è la meraviglia di Lleida, la città dove abito.
La Seu Vella (in italiano sarebbe la Cattedrale Antica) si alza su una collina, chiamata Roca Sobirana, nel centro di Lleida. Gli studiosi credono che lì è stato il primo popolamento della città, quello degli iberi d'Iltirta. Gli arabi quando hanno occupato Lleida ci hanno edificato la sua grande moschea. Dopo il 1149, anno della conquista cristiana di Lleida, i catalani hanno costruito sulla moschea la gran cattedrale di Lleida, in stile romanico. Poiché la costruzione è durata tanti anni, il chiostro è stato finito in stile gotico. Accanto al chiostro c'è un campanile, la cui cima, (si deve salire 238 gradini per raggiungerla) è un belvedere sulla città e tutta la pianura dei dintorni. Si può guardare fino a oltre 50 chilometri alla rotonda, e nei giorni con buona visibilità ci si vedono anche le cime dei Pirinei... Me ne dimenticavo, si vedono anche le montagne del Vilosell, il paese della mia compagna Baldufa.
Nel 1707, quando i catalani (assieme ai nostri fratelli valenciani) siamo stati sconfitti per le truppe di Felipe V di Castiglia, gli invasori hanno bruciato e poi abbattuto il quartiere gotico di palazzi nobili vicino alla cattedrale, hanno profanato il templo, l'hanno destinato a usi militari e l'hanno circondato di bruti muri. Nel XVIII secolo si è edificato un nuovo duomo di Lleida, in stile barocco, accanto al fiume. Non è stato fino al 1951 che la città ha ricuperato l'antico duomo.
Nella stessa collina si trova l'antico palazzo dei re arabi di Lleida, che è chiamato La Suda.
Insomma, vi invito a visitare questo monumento e la mia città e, inoltre, un forum di mutua assistenza per imparare l'italiano.
Saluti,
Blau

Viaggio focoso...




I viaggi...Secondo me, una delle cose che fa la vita appassionante!!!Come voi, quando posso, prendo le mie valigie e via!!!Tutti i paesi o città sono interessanti. Ho conosciuto molti posti sia spagnoli o all'estero, ma mi piace vi raccontare che quest'estate è stata speciale. Sono andata in Cuba: spiagge dorate, persone meravigliose, cittadini con molta bellezza...e l'amore!!!Sì, l'amore.Ma non un amore cubano, tutti sapiamo come sono...sensuali, amabili. Veramente attraenti!!!.Altrimenti un soriano (anche bello e sensuale...), viaggiatore come io...Di una terra fredda in una terra calda. Che bello è viaggare...
Buon Natale a tutti!!!
Gli "enamorati" siamo le due a sinistra: una bionda e un bruno

lunedì 17 dicembre 2007

I miei viaggi

A me piace viaggiare ma non lo faccio molto. Mio prossimo viaggio sarà il 23 di decembre che vado a Roma con mia sorella. Mi piace molto Roma. Ho stato due volte, ma non potevo mai parlare perché non sapevo italiano. Questa volta posso parlare qualcosa in italiano (più o meno).
Mi piace viaggiare e vedere la Spagna perché non conosco molte cità. L'estate scorso ho stato in Asturias (a Oviedo e a Gijón) e a Santander, e queste estate a Gerona (a Puigcerdá) e a Barcelona. Anche ho stato in Andorra (a Canillo) e in Francia (a Foix).
L'estero mi piace: voglio vedere le nazioni d'Europa. Adesso preferisco vedere l'Italia. In marzo sicuramente vado a Venezia, ma non c'e sicuro.
Queste estate voglio vedere qualche città della Spagna, non so... forse il Paese Basco...

Viaggiare, scoprire

Viaggiare, conoscere altri posti, è un buon modo di spendere il tempo libero. A volte si pùo fare un grande viaggio per visitare paesi lontani, molto esotici, ma molto spesso non abbiamo nè tempo nè soldi per questi viaggi. Ma non importa, fare un viaggio è molto semplice: solo devi uscire da casa ed essere preparato per scoprire.

Vi propongo tre viaggi:

Il primo sarà una sola giornata. Cerca un luogo vicino a casa, che non conosci ancora, certo che c’è qualcuno, e fa’ una passeggiata senza fretta, goditi il giorno.

Un’altro sarà un fine settimana, due o tre giorni. Va’ a visitare una città di Spagna, ma non le più conosciute, ma queste che non hanno niente di interesante. Sicuro che eri sbagliato, tutte hanno cose da scopire. Non molto tempo fa, ho visitato Teruel, proprio bello.

Per fare l’ultimo, devi avere tempo. Prova a andare in un altro paese, alloggiati in abitazioni private e concosci i monumenti ma anche la gente. Se vuoi anche imparare la lingua, va’ in Italia.

Alla fine, penserai che bello è viaggiare.
Carolina Tapia

domenica 16 dicembre 2007

I miei viaggi

Mi piace moltissimo viaggiare. Ogni estate vado a Inghilterra per imparare meglio l'inglese. Anche ogni estate vado a Eivissa con le mie amiche perché ci piacciono molto le sue spiaggie e per divertirci.
L'anno scorso sono andata a Roma, è bellissima!! Ma adesso vorrei andare alla Toscana, Firenze e Venezia, e anche a Milano perché lì ho amici, così potremmo rivederci.
A Capodanno vado con i miei amici a una casa rurale. Non sono andata mai lì perché odio il freddo ma mi piacerebbe molto vedere la neve e sciare.
Ma il viaggio dei miei sogni è viaggiare a Sud Africa. Mi piacerebbe molto visitare questo paese perché ho un amico nato lì. Potrei vedere gli animali selvaggi e dormirei nella giungla. Potrei vedere anche come vive la gente e come sono le loro case perché loro hanno una cultura differente. Io farei questo viaggio con i miei amici a Natale perché lì è estate e non fa freddo.

sabato 15 dicembre 2007

i viaggi

Ragazzi, tocca a me!

Mi ero un po' distratta con gli amici invisibili, i regali e le celebrazioni di Natale.

Sono l'incaricata di proporvi... era ora! un nuovo tema. Forse state per partire: festeggiate il Natale con la vostra famiglia a... Cuenca, piuttosto che sulla Vall d'Aran. O a Capodanno avete deciso di concedervi una scappata a ... Parigi (con cinque amici, come diceva la pubblicità).

Vi piace viaggiare? Se il giorno 22 vinceste una manciatina di euro ... decidereste di spenderli tutti in un bel viaggio? Dove andreste di bello? Conoscete l'Italia? Quando ci siete stati?

Raccontiamoci sui nostri viaggi e sulla nostra voglia di viaggiare.

C'è chi preferisce i viaggi interiori... così si risparmia disagi e scioperi...

Intanto guardatevi l'immagine che della nostra città ha un italiano youtubista. Questa è la nostra Barcelona, oppure no?


martedì 11 dicembre 2007

I regali

La parola “regalo” sembra una parola bella, suona a musica allegra e anche piacevole.
Quando riceviamo un regalo tanto un pensiero come un grande regalo , o qualcosa che un amico o parente ha fatto con le sue mani, sentiamo che questa persona ci vuole bene.
Lo stesso quando facciamo un regalo e soprattutto ai bambini per i loro onomastico , compleanno, per natale o cosa via. Vederli aprire gli incarti dei regali, gridano, cantano, insomma , come esprimono la loro gioia é uno spettacolo..
Mi piace tanto ricevere i regali come farli, .
Questo Natale pensó di fare parecchie regali . Buon Natale.
Martha Galano

domenica 9 dicembre 2007

Natale a Salamanca


Ciao a Tutti!!

Non voglio essere un tipo cattivo, ma il Natale non mi piace per niente, anche come gli animali come mascotte. Il Natale e un´epoca dove la gente compra molte cose che dopo non le usano. C´è molti regali nella famiglia, nella coppiam con i amici che finoscono nel casetto.

Per i negozi, il Natale è lo meglio, vendono molto, molto, molto... viveri, scarpe, giocattoli e tutti le clase de abiglamiento...

Ma, si c´è una cosa molto importante dil Natale che mi piace: la famiglia unita. I miei zii di Madrid, i miei zii di Zamora, i miei cugini, e tutti i miei familiari di Salamanca. Mi piace moltissimo chiachirare, giocare, fare molte cose con loro... E sempre, con il freddo di Salamanca....

I regali

Per me sono un modo di esprimere l`amore che sento por qualcuno, per questo motivo mi piace farli. Di solito non sono regali cari, ma si piccoli pensieri con più valore sentimentale che economico.
Mi piacciono molto i lavori manuali e se posso, cerco tempo per regalare oggetti fatti per me: un scialle, una labore a punto di croce, una fotografia ...
Anche mi piace riceverli, perché mi sento voluta. Mi piacciono i libri, i fiori e anche una lettera o una telefonata.
Ho una nipotina che sempre mi regala disegni. Ho tutti sulla parete dello studio e quando lei vieni a casa mia, le piace guardarli.
Il migliore regalo che avrò in Natale, è riunirmi con tutta la mia famiglia. Tra mia madre, fratelli, cognati e cosí via, ci riuniamo venti persone. È l´unico giorno dell´anno che siamo tutti insiemi.
Auguri a quelli di secondo e buon Natale!
Sagrario Díaz

sabato 8 dicembre 2007

I regali

Mi piace molto fare regali alla gente che voglio bene e anche riceverli. Non dovremmo fare regali soltanto a Natale o per i compleanni, invece dovremmo farli quando vogliamo. Ma adesso con il ambiente e ornamenti di Natale compramo più regali.
Il meglio regalo per me è un regalo sorpresa. Ricevere un regalo un giorno che sono malalta o quando sono un po' depressa mi fa molta alegria perché qualcuno mi ricorda.
Mi piace anche fare regali originali o di creazione propria. L'anno scorso ho regalato a una amica un album con foto nostre fatto a mano, così abbiamo ricordato alcuni momenti della nostra vita. Io sempre acompagno il mio regalo con una bella cartolina, e anche mi piace riceverle perché il regalo più bello e sincero sono le parole che altra persona ti dedica e le puoi conservare e releggere in altro momento per ricordare quelle persone che ti vogliono bene.

venerdì 7 dicembre 2007

la luce dei regali


Vicino Natale me piace fare dei regali, una data un po`dimenticata per me, ma dalla nascita dal mio figlio e la sua crecita fa molta illusione.

Guardando la T.V. con gli annunci s`illumina la sua faccia, vuole tanti che non me arrivara i soldi. I bambini sono la migliore forma di spendere tutti i soldi.

Questo Natale penso spendere molto soldi con mio figlio, mia figlia (un po`meno perché ha otto messi) e per mia moglie. Continuando istruzioni della mia compagna di scuola Amalia, per il bambino comprare giocattoli da LEGO che hanno molte forme ed i bambini si trattenere molto, dopo il parccheggio delle macchine, la figura d`Spiderman, colori per pintare, i libri da lettura con gli animali, numeri, ecc.

Per la bambina tutto lo necessario per la sua crescita, che non è poco, gli abiti, pannolini e qualquno giocattolo con musica. Per mia moglie me piacerei regalare un viaggio a Roma per una data dal prossimo anno. Adesso che posso difendermi un po`con la lingua abbiamo approfitare dell`occasione.

Anche un pigiama come cada anno...

Infine quello che me piacerebbe per me serebbe continuare con la stessa felicità che mi da la mia famiglia, sebbene in occasione i bambini piangono e non si puo dormire...

Alfonso

giovedì 6 dicembre 2007

L’ultima rosa


A tutti piace ricevere regali ma a me piace anche farli. C’è un solo problema, di solito è molto difficile trovare il regalo propio adeguato.
Ci sono dei regali utili, cose che puoi usare, che ti piacciono e che tu non avevi comprato per qualche motivo. Ma qualche volta queste cose sono tanto pratiche che non si possono chiamare regali: un ferro da stiro per la mamma.
Ci sono dei regali inutili, cose che non servono per niente ma che ti piacciono moltissimo. Se qualcuno ti offre questo, ti vuole bene.
Se vuoi fare un buon regalo, non è necessario spendere troppo, spesso solo devi avere una idea originale e fare un pensierino nel momento giusto: la prima frutta dell’albero o l’ultima rosa dell’anno.
Carolina Tapia

I regali

Sono d´accordo con voi, quello che conta veramente è l´intenzione e cosí molte piccole cose diventano grandi.
Il giorno di Re Magi dell´anno scorso mio fratello mi ha regalato un "tappettino" per il mouse sul quale aveva stampata una foto mia da piccola. Per me questo regalo è stato carissimo ed è una opzione con cui è più possìbile assicurarsi il piacere dell´altro. Solo dovete conseguire una foto di la sua infanzia, di un momento speciale o quella che sapete gli piace molto e portarla dal negozio in cui la foto è diventata una tazza, un cuscino, un rompicapo o qualcos´altro, c`è varieta per scégliere.

A presto!.

un bel regalo!!


Che cosa bella i regali! A me piace di piú riceverli , ma devo dire anche che quando ho soldi mi piace farli senza avere un motivo speciale.É molto bello fare un regalo e vedere la faccia della persona, cosí contenta, col sorriso, e non e necesario spendere molto, semplicemente un pensiero basta, perche sono le picole cose nella vita, quelle che veramente importano. Per ultimo dire, che a volte, mi è successo si fare un regalo e vedere che la persona non era contenta con quello, e questa situazione per me, é molto divertente, perche vedi la vergogna che ha, non sá come dirti che non gli piace, e cosí ti dice "grazie" senza ridere e guardandolo senza sapere cosa fare.

Mª José

mercoledì 5 dicembre 2007

I regali

A me non piace affatto l'abitudine (imposta dalla TV) di aver di fare regali per Natale. Penso che tutto l'anno (tranne dicembre) sia buono per fare regali. Io preferisco farli quando non sono attesi; allora, la sorpresa o l'allegria di quelli che li ricevono è maggiore.

Il migliore regalo è che quelli che tu ami stiano accanto a te e ti diano affetto. Perciò, un sorriso, un bacio o una bella abbracciata è il miglior regalo. Quando i regali sono stati fatti con il cuore, qualsiasi cosa è bella, e quello di più insignificante, malgrado sia piccolo e semplice, per te diventa quello più grande e bello che mai nessuno ti abbia regalato.

I regali!!

Ciao a tutti!

A me piace molto i regali. Mi piace fare regali a mia sorella, ai miei amici, alla mia famiglia... e mi piace anche li ricevere. Di solito ci facciamo il giorno del compleanno e a Natale.
Il giorno del mio compleanno (il 30 decembre) molti amici e qualche volta i miei cugini arrivano a casa mia per festeggiare il mio giorno. Tutti mi offrono un regalo perché c'e un'abitudine. Generalmente questi regali sono i miei regali di Natale perché i giorni sono quasi lo stesso. Mi piace i regali che sono fatti con piacere, ma qualche volta sono un pensiero per compromesso.

Il giorno dell' onomastico de mia sorella e mio, ci facciamo anche regali tra noi.

Al mio lavoro quest'anno (lavoro in la scuola secundaria di Almagro, C.Real) gli insegnanti giochiamo al amico invisibile, e il giorno 20 di decembre ci diamo i regali (ognuno al suo amico invisibile).

il regalo che vorrei


A me piace di più fare dei regali ma, per fare un bel regalo bisogna conoscere un po’ quello a chi vuoi fare il regalo. Mi piace tantissimo vedere come s’illumina il viso di quello a chi faccio il regalo perché li faceva tanta illusione.

Quelli che sono meglio per fare un regalo sono i bambini, non è importante quanto soldi spenti, quello che è importante è indovinare il suo pensiero.

Non ho mai fatto un oggetto con le mie mani, sono un disastro facendo lavori manuali.

Questo Natale non penso spendere molto soldi perché adesso non ho bambini per regalargli niente. Mio figlio sempre fa un viaggio quando finisce gli esami, alla fine di gennaio, e gli faccio questo regalo. Mia figlia quest’anno farà 18 anni, il 5 gennaio, e vuole fare una festa con i suoi amici. Per mio marito e per me comprerò un “Ton Ton”, perché non sappiamo mai dove siamo! Dopo c’è la famiglia, e questo è più difficile, dovrò cercare e pensare molto per trovare quello che non è molto caro ma che farà illusione.

A me quello che me piacerebbe di più sarebbe qualcosa che io non mi compri d’abitudine, quello che non ho bisogno, ma quello che me piacerebbe di più, di più , sarebbe un viaggio a Firenze.

Amàlia (o Anna)

UN REGALO INASPETTATO

Ciao a tutti,

Mi piace moltissimo fare regali e anche riceverli. È divertente comprare qualcosa, ma non solo per Natale o una data importante; è meglio fare un presente un dia inaspettato e, come dice David, basta con un piccolo presente, una foto o un bel disegno come il di Balbina, la nipotina di Pilar.

Sempre aspetto regali con sentimenti e mi piace fare pacchetti originali con due o tre versi o una piccola letera affettuosa.

Questo Natale voglio regalare un oggetto fatto con le mani per i miei studenti di classe particolare. Sto pitturando una scatola di legno. Dopo ho pensato ripienarla di dolci. Spero donarli una piacevole sorpresa!

Arantxa- EOI Gandía

lunedì 3 dicembre 2007

REGALI FATTI CON IL CUORE

(Disegni di Balbina, la mia nipotina di 5 anni , sta imparando a scrivere e ad esprimere i sentimenti)

Per me un regalo è qualcosa inespettato e che ti arriva insieme con i migliori sentimenti della persona che lo fa. Ho ricevuto molti regali nei miei cinquanta anni di vita e mi piacciono tutti quelli che sono fatti con il cuore, non quelli fatti per obbligo…

La mia famiglia ed i miei amici che mi conoscono bene sanno che mi piace dall’espressione di quelli che hanno pensato cosa mi poteva fare felice e hanno preparato con tanta cura il pacchetto e il momento di condividere l’oggetto in questione e la gioia di dare e di ricevere. E può essere soltando un sorriso, una parola gentile, una lettera, un disegno, un abbraccio.

I miei professori di italiano nel blog mi hanno insegnato l'anno scorso a fare regali virtuali, sono bellissimi: una canzone, una ricetta, un viaggio a un paesino dove fanno celebrazioni sconosciute ...




Questo vogliamo fare adesso regalarvi un sorriso con questa foto della sessione di venerdì scorso, bisogna ascoltare questa canzone "La compagnia" e vedere la nostra attuazione allo stesso tempo. Gianpiero (Vasco Rossi ma senza berretto, Inma e Rafa suonano le chitarre, Anna il pianoforte e io la batteria). Che vi pare?. L'abbiamo imparata di meraviglia. Chi ha detto che imparare lingue è noioso?





Per me i vostri post e commenti sono pienserini giornalieri.

Grazie tante a tutti.

domenica 2 dicembre 2007

Basta il pensiero!


Cari amici,

innanzitutto vi facciamo i complimenti per il VOSTRO blog. Sta funzionando proprio bene.

Visto che siete così bravi e che si stanno avvicinando le feste di Natale, abbiamo pensato che questa settimana possiamo parlare dei REGALI.

  • Vi piace di più farli o riceverli?
  • Quali regali preferite fare o ricevere?
  • Quali regali avete fatto o ricevuto ultimamente?
  • Avete ricevuto o fatto regali veramente strani, una sorpresa che non vi aspettavate, un regalo insolito?
  • Quanti regali pensate di fare questo Natale? A chi? Pensate di spendere molto?
  • Avete mai regalato oggetti fatti con le vostre mani?
  • Avete qualche idea originale da consigliare?

Aspettiamo con impazienza i vostri post. Fateci una sorpresa.

P.S.
Potete trovare qualche idea su:
www.regalo.idee.it
www.regali.it
www.pensierieregali.it
__________________________________________________________________________

COMUNICAZIONE IMPORTANTE

Da oggi in poi potete postare liberamente in qualunque giorno della settimana.
L'importante è scrivere nell'etichetta il nome della vostra EOI.

Siccome siamo in tanti, vi preghiamo di scrivere, se possibile, post non troppo lunghi. Per gli approfondimenti potete usare sempre i commenti.

Grazie e a presto

sabato 1 dicembre 2007

RICORDI DI INFANZIA

DA PICCOLA
Da piccola abbitavo a Almenara in una casa di due piani. Lí siamo insieme tutta la famiglia, miei parenti, mia sorella, mia nonna ed io.
La persona che ricordo con piu affetto è la mia nonna Paca. Lei era molto carina, bassa,con i capelli bianchi e corti, sempre vestita di nero. In apparenza aveva un carattere dificile e si arrabbiava spesse volte, ma questo era solo la faccia che voleva mostrare. Quando la conoscevi bene era tutto il contrario. Era quella che ti preparava il capriccio da mangiare che mia madre diceva che non poteva fare, era qui sempre stava a casa quando arrivavi con qualcuna ferita che ti avevi fatto giocando con gli amici per la strada.
Lei aiutava mia madre in casa, stirava, cucinava,fregava i piatti..... ma la migliore aiuta per mia mamma era quando la nonna uccideva la gallina e il coniglio per fare “ la paella” di tutte le domenique. Mia madre non avrebbe potuto farlo mai e noi non avremmo mangiato mai gallina e coniglio di casa.
Lei non mangiava mai con noi a tavolo, sempre mangiava vicino a noi peró seduta in una piccola sedia a dondolo. Neanche mangiava lo stesso che noi per chè non avevi denti.
Quando c’era una tempesta, la nonna ci congiungeva in una camera da letto di la casa a tutti, restavamo al buio seduti sopra il letto con i piedi senza toccare terra e lei pregava una orazione a San Bartolome tre volte e cosí credeva che nessun raggio poteva fer ci male.
Non sei con noi da molto tempo però tutti in casa quando siamo insieme la ricordiamo e sempre ci fa sorridere con tenerezza a tutti.

Baci a tutti di Anna.

animali? solo i giorni di festa

I fine settimana ed in vacanza andavo a una casa che ancora oggi abbiamo in campagna. Lì avevo molti amici e giocavamo tutto il giorno tranne per colazione, pranzo e cena, ma il resto del giorno facevamo delle cose diverse: giocavamo a calcio, basket ed anche con le bambole, facevamo dei festi e vedevamo filmi e TV seriale tutti insieme mentre prendevamo la merenda. Era molto divertente!

Ricordo che ognuno aveva la sua mascotta che principalmente erano dei cani o dei gatti. I miei cani si chiamavano Boby, el primo; e Yaki, il seguente e l'ultimo. In realtà sempre mi ha piaciuto molto la natura e gli animali fino al punto che volevo diventare veterinaria. Alla fine ho cambiato completamente di mestiere!

Maribel

il canarino Felipe



A noi piacevano gli animali come a nostro padre, ma mia madre sempre diceva che gli animali hanno bisogno di molto spazio, uno spazio che purtroppo noi non avevamo. Sebbene eravamo fortunati dato che gli altri nonni vivevano in campagna ed inoltre c’erano due gatti, un cane, delle galline, dei conigli ma il mio preferito era il canarino, si chiamava Felipe, era molto allegro, ricordo che aveva un bel canto.

Sandra

venerdì 30 novembre 2007

La guerra castra i gatti


Al meno per quella del Golfo il mio finí così
Siamo unicamente separati dell’ Afriche per 12 km, ma l’incroncio del Atlantico e il mediterraneo, i venti dei tutti due insieme e due culture tanto così diverse fanno che il traverso di questa distanza sia un po’complicato, inoltre con un animale che non li piacciono i viaggi . Ci vuole superare due aduane, una montagna dei documenti (supra per trasloco) e moltissima pazienza.
Abitava un piccolo palazzo nella colline del “Charf”, sulla città di Tangeri, e di fronte a Tarifa nell’altra parte del mare. Con questa panoramica e un piccolo giardino il mio gatto e io eravamo l’uniche stragnieri dintorni;
Timon c’era un siames più felice e indipendente di me, nel preciso momento vedeva una fessura aperta si fuggiva subito nella propietà vicina. Quel luogo abandonato c’era il paradiso dei gatti, ci i rodittori, tortore e anche biscie non sono erano il suo pranzo preferito, a volte, dopo due giorni sense sapere niente, lui ritornava con una pioma nella bocca, o mi lasciava un cadávere davanti alla porta.
Ma tutto quello n’aveva un prezzo: L’altri maschilli li facievano una grande competenza e il mezzo salvagio poi era pieno de cicatrici e spesso io era dal veterinario.
Un Genaio, l’stagione del zelo, Sadan Hussein invade Kuwait, due turisti francesi erano assassinati (ufficialmente) per un folle, e un albergo importante ardeva a Fez. La prima guerra del Golfo aveva scoppiato.
Nel cominciamento le scuole furono chiuse, dei norteamericani residente resto nesuno, ma i cooperanti spagnoli rimanemmo nelle nostre case o come io che ogni notte con discrecione (come poteva) aveva de saltar sull`altre giardino vicino per prendere al “inamorato” che non voleva ritornare da me, e ogni gorni aviamo le nostre particolare bataglia.
Poi una settimana possiamo andare in Spagna , ma con le cosse più valuase. Nel mio caso supponeva aiungere la mia bestia con una buona ferita. Quando il dottore a Málaga vede l'animale sua diagnosi fu drammatica:
-Questo non sopravvivrà un'altra guerra se non castriamo al "soldato", né "Golfo né golfa"; un lenticchie e più mite.
Quattro anni più tardi, quando ero già in Spagna e ci ho formato una famiglia, anche mio marito aveva due gatte siamese .
La mia bambina crebbe con i tre animali. Loro sono stati molto mite ma con alcune differenze: Camminavano con arnes come i cani e facevano il bagno con noi nella spiaggia davanti agli occhi curiosi dei tutti quanti


Pau Valentín

Gli animali


Ciao, mi chiamo Neus e sono della scuola di Alzira. Mi piace questa bell'idea di giocare a fare lo scrittore, perché sono sicura che è proprio importante per imparare meglio l'italiano. Ma sono una piccola scrittice è per ciò credo di dovere cominciare poco a poco con un testo semplice. Secondo me, la cosa più importante è cominciare. Comunque, qui sono, anche se mi fa paura fare degli errori, soprattutto perché tutti i componimenti che ho già letto sono bellissimi. Il livello sembra alto.
Insomma, parlerò delle mie esperienze coi cani

Tutto è cominciato trenta anni fa con una cagna chiamata Xita, che beveva ancora il biberon. Io avevo soltanto dieci anni ed ogni giorni andavo a vederla ed a farle delle carezze a casa di mia zia. Dopo ho conosciuto degli altri cani, ma non è stata buona la nostra relazione. Sinceramente, preferisco dimenticarlo. Adesso ho paura dei cani e credo che loro lo sanno.

Mio marito ed io abbiamo due raggazzi di 7 e 10 anni, che hanno voglia di avere un cane a casa. Noi gli diciamo di no: "Come avere cura di lui quando siamo tutti fuori di casa, a scuola o al lavoro? Chi lo porterà a fare la pipì o la popo? Abbiamo troppi obblighi. In più gli animali non possono vivere bene in un appartamento".

Secondo me, avere un animale a casa è una grande responsabilità. Gli animali hanno bisogno di spazio, di tempo, d' atenzione..... Inoltre danno fastidio ai vicini.

Nonostante ciò, loro non ci ascoltano e continuano con la stessa canzone: "Mamma, come mai non compreremo una casa con un cortile e un cane? Con dieci euro basta? "

Non sono carini i miei figli?

Ciao.

POST SCRITTO E INVIATO DA NEUS CABRERA

giovedì 29 novembre 2007

IL GATTO ANIMALE DOMESTICO , MA NON TROPPO




Il gatto è un mammifero carnivoro di piccola taglia della famiglia dei felidi. Il felino è stato addomesticato per la prima volta all’era de Faraoni nel antico Egitto dove era considerato un animale sacro, era mummificato e adorato. Bastit, dea dell’amore e della fertilità la sua statua si trovava nel cimitero di gatti, rappresentata con il corpo della donna e la testa da gatto.
Non ho avuto mai animali in casa, ma il gatto è quello che mi piace di più. A Mia sorella piacciono molto gli animali, ha due cani e un gatto piccolo molto carino. E veramente abitano insieme.
Il gatto ha caractteristiche molto particolari: il suo corpo è agile, flessibile e può camminare in modo silenzioso e fare grandi salti, con le sue unghie può arrampicarsi con agilità. Il gatto è dotato di un’eccellente vista grazie alla quale può vedere in condizione di poca luminosità. Ha una forte percezione del movimento, ma non distingue bene i dettagli. Il suo udito è molto sensibile; può captare rumori molto diversi e distanti ma percepisce male i toni bassi. L’olfatto del gatto è molto sviluppato, sente l’odore della femmina a centinaia di metri di distanza. Il senso del gusto è molto sviluppato grazie al quale può percepire, ad esempio una minima variazione nel sapore dell’aqua.
Mia sorella dice che i gatti comunicano i suoi sentimenti. Per comunicare il gatto miagola, soffia, ringhia, lecca, fa le fusa. In questo modo esprime gioia, necessità e il suo stato d’animo. Ogni suono emesso ha un particolare significato; le fusa indicano uno stato di appagamento, di felicità e di sottomissione. Il miagolio è spesso indice di un gatto infelice ed abbandonato, un modo per esprimere insoddisfazione, infelicità o necessità. Un grido acudo da parte di un gatto si verifica quando è in grave pericolo. I gatti usano la mimica facciale, le zampe , la coda e tutto il loro corpo per comunicarse.
Mia sorella per salvaguardare i mobili di casa ,dice che è importante mettere a disposizione dell’animale oggetti per farsi le unghie, come pezzi di cartone.
Si può insegnare il luogo dove il gatto debe fare toilette, la sua littiera è sempre in ordine, pulita e asciutta. Il gatto domestico è una grande compagnia, è capace di dare un senso di rilassamento tranquillità.

IL VOLO DEGLI UCCELLINI



Animale alato, con il corpo coperto di piume.Dotato di becco e zampe. Da gabbia, di passo, notturni, diurni ..Simbolo di libertà, di vitalità…

Mi piace il volo degli uccellini e la loro facilità di posarsi sui rami degli alberi.
Attualmente, e da più di dieci anni, non ho nessun animale a casa. Forse c´è qualche spiegazione, se vi racconto che da piccola quando gli uccellini erano in gabbia avevo la maledetta abitudine di aprirgli la piccola porta. Innanzitutto volevo soltanto guardare come aprivano le loro ali e danzavano pieni di felicità.

Vi presento il mio cane, si chiama Jamil




Jamil è pechinese, di pelo marrone e occhi marrone .

Lui è dolce, affettuoso e fedele. Gli piace giocare e passeggiare.

Ogni volta che arrivo a casa lui viene a trovarmi e mi dice “ciao”, al suo modo, non in parole!

Sempre che posso lo porto a passeggiare e fare la pipì o la popò al parco, in montagna... così lui è troppo felice.

In vacanza ci andiamo insieme, gli piace viaggiare con la macchina. Se vado fuori o a casa di qualche amico che non ama gli animali rimane con mio padre, ma preferisco se viene con me.

In questa foto Jamil ha due anni ed è in bagno, all’inizio anch’io ho fatto il bagno ma lui non mi ha lasciato rimanere tranquilla e lui è finito dentro della vasca. Vi giuro che lo amo e penso che anche lui mi ama.


Canarini e criceti



Quando ero piccola, i miei genitori avevano a casa un uccello, un canarino.
L'uccello restava sempre la giornata nel cortile e cantava quando ascoltava rumore. A volte mio padre aveva anche una femmina e allora la famiglia di uccelli diventava numerosa. Mio padre dava i piccoli uccelli alla famiglia, agli amici,... Adesso i miei genitori hanno ancora un uccello.
Una volta, molto tempo fa, qualcuno ha regalato un criceto a mia sorella. Lei aveva l'animale in una gabbia e lo lasciava nel salotto, l'animale non doveva avere freddo. Ma un giorno il criceto ha preso la tendina che era accanto alla gabbia e ne ha mangiata un pezzo. Mia madre si è arrabbiata e ha detto che il criceto doveva restare tutto il tempo fuori. L'animale non è morto di freddo, è morto perché un giorno ha mangiato troppo. I criceti hanno questa abitudine per niente buona.
Adesso, io non ho degli animali a casa mia. In generale mi piacciono abbastanza gli animali, ma averne uno è una responsabilità. Inoltre abito in un appartamento in città, e non mi piace che l'animale resti dentro.

SALUTI DA E. O. I. TALAVERA



Mi chiamo Sagrario, sono e abito a Talavera, ed é la prima volta che participo nel blog.
Anche se non ho animali, mi piacciono molto i cani, ma i cani grandi, per questo motivo non ne ho nessuno, perche la mia casa è relativamente piccola per avere un animale così grande.
Quando i miei figli erano piccoli, volevano avere un cane e sempre che potevano mi parlavano di questo; Roberto, uno dei miei figli, diceva: "Mamma, giocchiamo o parliamo?" e io dicevo: "Parliamo", e lui: "Che belli sono i cani..." . Sempre pensava ai cani, voleva darmi tutti i suoi soldi per comprare una casa in campagna e cosí potere avere un cane. Alla fine abbiamo comprato un criceto e anche se non era la stessa cosa, sono restati tranquilli. Avevano animali!

mercoledì 28 novembre 2007

Baldufa e Blau

Miao a tutti,

Sono Baldufa, una gatta siamese. Sono stata battezzata così (in catalano, una baldufa è una trottola) perché mi piace rotolare su di me stessa. Sono nata sette anni fa nel paese delle mamme dei miei umani, el Vilosell, dove trenta anni fa i miei antenati erano stati portati per migliorarne la razza da esiliati catalani in Messico. Quando avevo pochi giorni di vita, sono stata regalata ai parenti de Maria Dolors, la moglie di Jordi, e sono andata a vivere a Barcellona da loro. Ci sono vissuta per due anni, fino a quando la loro figlia minore ha sviluppato un’allergia ai gatti, e non poteva abitare con me. Davanti alla possibilità di essere sacrificata (vale a dire io, non la ragazza), sono potuta andare a Lleida da Jordi e Maria Dolors (e Blau, il mio compagno attuale). Sono innamorata di Maria Dolors, la mia padrona, perché mi carezza e pettina. Nell’immagine faccio una bella passeggiata per la collina di Gardeny, dove tanti anni fa si sono combattute le truppe di Gaio Giulio Cesare e Gneo Pompeo Magno nella battaglia d’Ilerda.

Miao a tutte,

Sono Blau, un gatto comune europeo e sono così bello che la lince d’Alberto. Mi chiamano così perché ho gli occhi blu. Ho la stessa età di Baldufa. Da piccolo, abitavo con un cane che mi ha insegnato abitudini cagnesche, quali leccare o morsicare gli altri. Presto, sono stato regalato a Maria Dolors, la quale non è la mia padrona; piuttosto sono io il padrone dell'appartamento. Prima di conoscere Baldufa, ero un po’ solo e avevo un orso de peluche verde come compagno. Quando Baldufa è arrivata da me, mi hanno fatto la vasectomia affinché cambiasse partner. Un anno dopo, però, ho cominciato a marcare il territorio e allora sono stato castrato. Tuttavia, continuo ad essere selvaggio, perché m’incanta cacciare topi da stoffa, mosche e, anche, degli calciatori (sopratutto quelli che indossano maglia bianca) quando c’è una partita alla tv. Non mi piace affatto che gli umani mi prendano, ma quando ne ho voglia, salgo al grembo di Jordi e gli impongo la mia compagnia volente o nolente. Quando ero più giovane —ormai sono adulto e non posso farlo— facevo un bel balzo sulle sue spalle, e se era state e lui indossava roba leggera (o non ne indossava) gli faceva delle belle graffiature. Quando non sono sul letto o sulla terrazza sdraiato al sole, mi piace giacere sul router wifi ed assorbirne le radiazioni. Peraltro, sono felice quando Jordi mi offre dell’erba bella fresca, bagnata e spazzata, o un po’ d’orzata, gelato o yogurt.

La lince


Buon giorno a tutti!!

Gli animali? Quegli amici degli uomini. Non mi piacciono gli animali come mascotte. Credo che noi siamo molto egoisti e ce li abbiamo per farci compagnia, ma non pensiamo a loro. Io mai avrò un animale a casa mia, a meno che mia moglie (se in un futuro ce l´ho) voglia, allora avrò molte discusioni con lei.

Comunque, l`altro giorno stavo parlando con il mio compagno e pensiamo a una mascotta molto divertente, sopratutto in città, la gente avrà la allucinazione. È una mascotta per niente comnue in occidente, ma sarebbe molto utile per portare i libri, i documenti, gli apunti e le altre cose. Vi stareste chiedendo qual è questo animale tan grazioso.

È il canguro!!! Vi imagginate la gente quando vi vede con un canguro per il parco? Non sarebbe divertente?

Anche se, devo ripetere che non mi piacciono le mascotte, ma mi piacciono moltissimo gli animali. Tutti!! Parchi come Cabárceno sono una meraviglia per me.

Per finire, solo dire che il mio animale preferito è il lince iberico, un bravo animale che si sta ricuperando e tornerà ad essere il re dei felini spagnoli.
Ciao a tutti da Talavera, ma con Salamanca nel cuore!

lunedì 26 novembre 2007

Gli animali

Cari studenti,

come state? Il blog sta funzionando molto bene grazie a voi. Ne siamo molto contenti. E' divertente conoscere gente accomunata dallo studio dell'italiano, no?


Il tema-chiave di questa settimana è dedicato agli animali.

Raccontateci se avete, attualmente, animali in casa; quali i sono i pro e i contro di averli in casa (specialmente per quelli che vivono in città). Chi li porta al parco a fare la pipì o la popò? Che cosa fate quando andate in vacanza? Li portate con voi? Li affidate ad un parente?
E se non ce li avete: vi piacerebbe averne uno? Quale?
Per tener alto il morale, vi giriamo un video con una canzone in cui gli animali troneggiano.
N.b. è d'obbligo cantarla sotto la doccia, in macchina, in palestra, a lezione... a squarciagola!


Buon divertimento!






Ricordi di infanzia - il primo contatto con gli animali

(Questa cavalla anche abita a Albarracín ma molti anni dopo che la di mia zia, questa è bianca e l'altra era marrone))




Da piccola ricordo in modo speciale l’estate a Albarracín, era tutto così diverso della vita che io facevo di solito a Valencia e dopo aver passato tre mesi lì nel tornare in città era strano al principio vedere per esempio la gente nell’autobus senza parlare tra di loro con le facce serie, il traffico…

Ricordo il giorno del viaggio, dopo avere finito la scuola, fatto i nove bagni nel mare che secondo mia madre erano buoni per la nostra salute e fatto le valigie: tre valigie, quattro borse, prendevamo il treno fino a Teruel e dopo un autobus fino a Albarracín. Arrivavamo già la sera e lì aspettandoci c’era: mia zia Natividad, la zia per eccellenza, sempre affettuosa.



La sua casa per me era una scatola piena di sorprese, la prima cosa che mi colpiva era la porta, antica, di legno, sempre aperta la mezza parte di sopra con la chiave nella serratura, una chiave di ferro grande e pesante, dovevi dire “zia…”e lei con la sua voce già ti faceva sapere dove era. A destra c’era la stalla con la cavalla dagli occhi smisurati, tutti neri, anche ricordo il rumore che faceva l’animale nel ruminare. Di fronte alla porta principale, le scale, una curiosità era che nel salire c’era un buco nella parete giusto per vedere la cavalla, affascinante per una bambina di città. Nel pianerottolo c’era una porta che nel’aprirla ti trovavi un gran cortile pieno di galline, conigli e nell’interno i maiali. Qui sempre venivo con mia zia perché gli animali mi spaventavano un po’, vedevo con rarità come lei li nutriva. Al salire se continuavi per il resto della casa arrivavi alla stanza dove si mangiava e alla gran cucina con il camino e l’opificio con la madia dove preparavano il pane per portare al forno e dove dopo lo conservavano. Adesso soltanto posso trovare tutto questo nei musei etnologichi e sono felice d’avere avuto la fortuna di conoscerlo grazie alla mia carissima zia Natividad. Anche in questo piano c’era una camera da letto molto grande dove dormiva mia zia e io con lei quando andavamo lì prima di fare la nostra piccola casa per le vacanze. Mai la vidi andare a letto né alzarsi i nostri orari erano così diversi. Una porta sempre chiusa serviva per andare al granaio, qui c’erano i giacattoli che tanto mi piacevano: dei piatti fatti con i coperchi delle scatole, delle piccolissime tazze di fango, che mia zia mi lasciava per preparare i cibi con le piante ed i frutti silvestri che trovavo nei campi vicini.

La casa di mia zia era piena di vita: i suoi figli, i nipoti, i parenti e gli animali. Lei era una donna forte che aveva badato ai suoi due figli da sola dopo aver perso suo marito quando erano piccolini. Coraggiosa, attiva, generosa e buona, tutti l’adoravamo.

domenica 25 novembre 2007

Saluti dalla E.O.I. di Alzira

Ciao a tutti! Questo è il nostro gruppo di secondo (martedì e giovedì dalle 17h alle 19h). Da sinistra a destra dall'alto in basso in senso orario: Maite, Marta, Sheila, Gloria, Jacqueline, Fina, Rosa, Julia, Neus, Juan, Borja, Mercedes e Toni. Edu, Anna, Sabrina e Veronica non c'erano quel giorno a lezione.

Questo è il corso di secondo, anche di martedì e giovedì, ma dalle 19h alle 21h. Non ci sono tutti gli studenti del corso, e si vede! Da sinistra a destra: Raquel, Sergio, Enrique, Paqui, Jacqueline e Manuel. Non ci sono María, Tania, Salvador, Eladio, Pilar, Francesc, Lorena e Teresa.

sabato 24 novembre 2007

Alba da piccola

Io sono sempre stata una bambina molto alta. Da piccola, facevo 20 cm più dei miei compagni di classe e la gente pensava che avevo più anni di quelli che avevo in realtà. (Quando Nyota mi è conosciuta tanto tempo fa, ha pensato che ero maggiore di sua figlia, che ha tre anni di più, e che io, poveretta, ero un po’ stupidina perché, chiaro, ancora non riuscivo a parlare con fluidità). Ero molto vivace e sveglia e... anche abbastanza birichina. La mia mamma mi diceva sempre che ero come il cavallo d’Attila; che per dove passavo, non tornava a crescere l’erba.

Quando ero piccola, c’era una cosa che mi piaceva tantissimo: quando pioveva molto, indossavo l’impermeabile e scendevo in strada. Là non c’era nessuno e tutto era bagnato e pieno di fango. A me piaceva giocare con il fango, bagnarmi e correre per le strade solitarie saltando dentro le pozze, e quando ero già stanca, salivo a casa, mi facevo la doccia e indossavo il pigiama per cenare ed andare a letto calda. Con riguardo agli altri giochi, giocavo con animaletti di plastica spesso da sola, perché non mi piaceva giocare con mio fratello perché non mi lasciava fare che gli animali parlassero; diceva che, in realtà, gli animali non parlavano,ed, inoltre, quando ero a scuola, giocavo sempre con i bambini perché non mi piacevano le bambine. Le bambine si arrabbiavano spesso per stupidità che a me non m’importavano per niente e, invece, io giocavo volentieri a calcio con i bambini, salivo gli alberi e cose così...

Fisicamente non sono cambiata molto, sono cresciuta un po’,è chiaro, ma, a parte di questo, beh... sì, da piccola avevo i capelli lisci ed adesso gli ho ondulati e, inoltre, da piccola ero cicciona ma, quando ho fatto il cambiamento, sono dimagrita.

In soma, posso dire che, la conseguenza di tutto questo sono io, l’Alba che conosci.

Alba Farré.

janine da piccola (frammento)

Da bambina abitavo a Tenerife con i miei genitori e mio fratello. Possedevamo una casa e un giardino con palme. Vedevo il mare tutto il tempo; dalla finestra a casa e a scuola. Mi piaceva molto guardarlo e ho sentito la mancanza del mare, quando sono stata all’estero. Andavo in spiaggia una volta la settimana e quasi ogni giorno in piscina. Da piccola ero d’alta statura e avevo i peli corti e marroni. Ero una bambina molto allegra ma un po’ timida. Aiutavo con i lavori di casa e badavo anche a mio fratello. Il rapporto con mia madre è stato sempre molto buono, anche oggi lei è la mia migliore amica. Da piccola ho fatto un sacco di cose con lei. Di solito mi leggeva storie e facevamo lavori manuali per passatempo. Il rapporto con mio padre non è stato sempre molto facile, perché mi diceva sempre cosa dovevo fare (anche oggi gli piace farlo J). Siccome mio padre provene da Leon e mia madre provene dalla Germania, non avevamo più familiari a Tenerife.

Sono andata alla scuola elementare tedesca fino a 6º Primaria. Lì solo avevo lezioni la mattina e perciò avevo molto tempo per fare dello sport il pomeriggio. Giocavo a tenis e facevo balletto. Dopo la scuola elementare ho anche giocato pallavolo. Sono andata a scuola secondaria negli Stati Uniti come studente di scambio e ho avuto la possibilità di provare cose nuove, come per esempio il softball.

Da piccola andavamo spesso in Germania per andare a trovare la mia famiglia. Mi piaceva molto vedere tutta la famiglia e anche fare cose che non si potevano fare in Spagna (per esempio giocare nella neve e fare un pupazzo di neve o guardare la TV tedesca).

Janine Claro Cramer



da Esplugues con amore




Eccoci, finalmente, ci siamo anche noi! Dell'EOI di Esplugues, una delle scuole del Baix Llobregat (Barcellona).

In primo luogo, la classe dalle 17 alle 19, un gruppo che sta diventado bonsai: Soumia, Fina (l'insegnante), Gabriela e Christian. Giù, ci sono Laura ed Eva.

Mancavano quel giorno Íñigo, Jaume e Núria. E Maribel e Juan, che chissà se tornano...

E poi, il gruppo dalle 19 alle 21:

Non è la miglior foto della nostra vita, ma sembriamo felici di farci vedere...

Da sinistra a destra in seconda fila: Janine, Marisa, Maribel, Sandra, Fina, Émilie, Jordi, Chus (che si nasconde) e Toni.

Davanti a loro: Elisabet, in rosa chiaro; Ana, Alba, Anna e Iris. Un po' distante, in piedi e seria, Maribel. In prima fila, con la giacchettina color lampone, Isabel, e poi Amàlia, Núria e Alfons.

Mancano: Pilar, Montse e Cristina e ... ups, dimenticavo: Vanessa, che ci sono sempre sempre. E Marta, Maite e Yolanda che... un po' di meno.

Ci siamo anche noi e scriviamo anche noi. Quest'anno poi ... spericolati! ci siamo lanciati in un'esperienza nuova: siamo diventati blogghisti, ma non solo di Quelli del secondo... Se Gianpiero ci linka, siete invitati a vedere i nostri blog personali... e a lasciarvi le vostre impressioni e commenti.

Ed ora, andiamo avanti...





venerdì 23 novembre 2007

C'era una bambina...




C’era una babina, come tutti quanti dicevano, carina e molto buona, definitivamente non molto interessante o divertente, siccome la sorella piu grade di sette aveva d’essere uno exempio per i mei fratelli; non era molto dificile perché per domandare tutta e tutto il tempo l’atencione, la mia sorella M. era eccezionale; credo che è l’unica bambina uscita dal dentista sorridente (dopo d’avere mordito bene, bene ai tre assistenti e il dentista chi assagiavano sono di seder la sulla poltrona) e sense plorare.
Un mondo di piccole responsabilitats davanti ai miei ,portava per nascere prima. Andare insieme ai tuoi fratelli sopratutto nelle vance c’era anoiante o questo pensava quando i mei amici c’erano sulla zattera e io correvo chercando qualcuno dei piccolini perso per la spiaggia.

Nella scuola primaria c’erano sono dieci estudenti e sempre la stessa, tutore la sorella Clara, ci sono tanti buoni ricordi.......................... Nel periode dell’innocenza, imparare c’era importante, ma giocare, leggere favvole e comics
(non c’era computers, neanche la T.V, per chè c’era degli adulti ) c’era importantissimo.
Anche tutte andavano volontiere al teatro della sorella Carmen, cì dimenticavamo i dialoghi e nesuna volevamo essere un ragazzo, ma due volte all’anno eramo sulla scena, facendo dei pastori, angeli o San Giuseppe in Natale. o il cane, gatto, e qualcuni animali nella primavera.

Come può essere visto nella fotografia le monache furono presenti in tutto momento e fino al vestito da loro o quasi, ho prima Comunione.
Allora c’era non tanto un Fiesta con paraphernalia come oggi (in base ai settori sociali) tutto era un po'più semplice o mi sembra e sebbene dopo molti anni altri sono state più, poi è stato, come per molte ragazze, uno dei più importanti giorni della mia vita.

M ª Pau. Dei Pisciavini

Da piccola ero...


Ciao a tutti!
Il mio nome è Carmina e abito a Gandia da 11 anni. Studio all’ EOI di Gandia il secondo anno di italiano. É passato la mia infanzia a Burjassot, un piccolo paese vicino a Valencia.
Da piccola ero una bambina molto tranquilla e timida, e anche adesso ma, per fortuna, tenevo molti buoni amici. I miei genitori lavoravano a Valencia e mio fratello, che ha sei anni di piú, non voleva stare molto tempo a cura di me. Per ciò, passavo molto tempo con i miei amici. Mi piace molto ricordare quel tempo perché ancora che avevano alcune macchine era possìbile giocare nelle strade, supratutto al’elàstico e al “sambori”. I miei amici e io uscivano quasi tutti i giorni dopo lezione, ma ritornavano presto a casa per potere fare i compiti e studiare un po prima di cenare.
Da questo tempo é la mia passione per la lettura. Potevo stare leggendo ore dietro ore e mi piacevo leggere tutta classe di libri: prima giovanili e dopo còmics, romanzi, etc. E nel tempo che mi mancavo libero mi piacevo giocare con le mie bàmbole a casa.
Saluti.

giovedì 22 novembre 2007

Da piccola, il "bibliobus"

Cristina da piccola ero una bambina monella (come tutti i bambini) che abitavo in un paese di Toledo (www.latorredestebanhambran.com). Portavo i cappelli lunghi e biondi, un sorriso dolce,al meno questo diceva mia madre...¡carina!¡¡¡ma rivoltosa...!!!Mio padre non guadagnava abbastanza soldi per comprarmi calzamaglie (mah, le orribili gonne a quadri!!!) che rompevo sempre giocando con i miei amici Angel e Antonio.Ma quello che ricordo più affetuosamente è la mia curiosità. A me interessava scoprire qualcosa. Leggevo molto: favole, racconti, romanzi d'avventura o paura. Chiacchieravo con i miei nonni che avevano molte storielle per me....Ma qualcuno si ricorda del "bibliobus"?. Un autobus pieno di libri che visitava il paese una volta alla settimana?. Io sono molto felice d'avere potuto imparare molte cose con quella "biblioteca in giro...", soprattutto in un paesino dove non avevamo biblioteca e i libri dai miei già li avevo letto...