venerdì 30 novembre 2007

La guerra castra i gatti


Al meno per quella del Golfo il mio finí così
Siamo unicamente separati dell’ Afriche per 12 km, ma l’incroncio del Atlantico e il mediterraneo, i venti dei tutti due insieme e due culture tanto così diverse fanno che il traverso di questa distanza sia un po’complicato, inoltre con un animale che non li piacciono i viaggi . Ci vuole superare due aduane, una montagna dei documenti (supra per trasloco) e moltissima pazienza.
Abitava un piccolo palazzo nella colline del “Charf”, sulla città di Tangeri, e di fronte a Tarifa nell’altra parte del mare. Con questa panoramica e un piccolo giardino il mio gatto e io eravamo l’uniche stragnieri dintorni;
Timon c’era un siames più felice e indipendente di me, nel preciso momento vedeva una fessura aperta si fuggiva subito nella propietà vicina. Quel luogo abandonato c’era il paradiso dei gatti, ci i rodittori, tortore e anche biscie non sono erano il suo pranzo preferito, a volte, dopo due giorni sense sapere niente, lui ritornava con una pioma nella bocca, o mi lasciava un cadávere davanti alla porta.
Ma tutto quello n’aveva un prezzo: L’altri maschilli li facievano una grande competenza e il mezzo salvagio poi era pieno de cicatrici e spesso io era dal veterinario.
Un Genaio, l’stagione del zelo, Sadan Hussein invade Kuwait, due turisti francesi erano assassinati (ufficialmente) per un folle, e un albergo importante ardeva a Fez. La prima guerra del Golfo aveva scoppiato.
Nel cominciamento le scuole furono chiuse, dei norteamericani residente resto nesuno, ma i cooperanti spagnoli rimanemmo nelle nostre case o come io che ogni notte con discrecione (come poteva) aveva de saltar sull`altre giardino vicino per prendere al “inamorato” che non voleva ritornare da me, e ogni gorni aviamo le nostre particolare bataglia.
Poi una settimana possiamo andare in Spagna , ma con le cosse più valuase. Nel mio caso supponeva aiungere la mia bestia con una buona ferita. Quando il dottore a Málaga vede l'animale sua diagnosi fu drammatica:
-Questo non sopravvivrà un'altra guerra se non castriamo al "soldato", né "Golfo né golfa"; un lenticchie e più mite.
Quattro anni più tardi, quando ero già in Spagna e ci ho formato una famiglia, anche mio marito aveva due gatte siamese .
La mia bambina crebbe con i tre animali. Loro sono stati molto mite ma con alcune differenze: Camminavano con arnes come i cani e facevano il bagno con noi nella spiaggia davanti agli occhi curiosi dei tutti quanti


Pau Valentín

Gli animali


Ciao, mi chiamo Neus e sono della scuola di Alzira. Mi piace questa bell'idea di giocare a fare lo scrittore, perché sono sicura che è proprio importante per imparare meglio l'italiano. Ma sono una piccola scrittice è per ciò credo di dovere cominciare poco a poco con un testo semplice. Secondo me, la cosa più importante è cominciare. Comunque, qui sono, anche se mi fa paura fare degli errori, soprattutto perché tutti i componimenti che ho già letto sono bellissimi. Il livello sembra alto.
Insomma, parlerò delle mie esperienze coi cani

Tutto è cominciato trenta anni fa con una cagna chiamata Xita, che beveva ancora il biberon. Io avevo soltanto dieci anni ed ogni giorni andavo a vederla ed a farle delle carezze a casa di mia zia. Dopo ho conosciuto degli altri cani, ma non è stata buona la nostra relazione. Sinceramente, preferisco dimenticarlo. Adesso ho paura dei cani e credo che loro lo sanno.

Mio marito ed io abbiamo due raggazzi di 7 e 10 anni, che hanno voglia di avere un cane a casa. Noi gli diciamo di no: "Come avere cura di lui quando siamo tutti fuori di casa, a scuola o al lavoro? Chi lo porterà a fare la pipì o la popo? Abbiamo troppi obblighi. In più gli animali non possono vivere bene in un appartamento".

Secondo me, avere un animale a casa è una grande responsabilità. Gli animali hanno bisogno di spazio, di tempo, d' atenzione..... Inoltre danno fastidio ai vicini.

Nonostante ciò, loro non ci ascoltano e continuano con la stessa canzone: "Mamma, come mai non compreremo una casa con un cortile e un cane? Con dieci euro basta? "

Non sono carini i miei figli?

Ciao.

POST SCRITTO E INVIATO DA NEUS CABRERA

giovedì 29 novembre 2007

IL GATTO ANIMALE DOMESTICO , MA NON TROPPO




Il gatto è un mammifero carnivoro di piccola taglia della famiglia dei felidi. Il felino è stato addomesticato per la prima volta all’era de Faraoni nel antico Egitto dove era considerato un animale sacro, era mummificato e adorato. Bastit, dea dell’amore e della fertilità la sua statua si trovava nel cimitero di gatti, rappresentata con il corpo della donna e la testa da gatto.
Non ho avuto mai animali in casa, ma il gatto è quello che mi piace di più. A Mia sorella piacciono molto gli animali, ha due cani e un gatto piccolo molto carino. E veramente abitano insieme.
Il gatto ha caractteristiche molto particolari: il suo corpo è agile, flessibile e può camminare in modo silenzioso e fare grandi salti, con le sue unghie può arrampicarsi con agilità. Il gatto è dotato di un’eccellente vista grazie alla quale può vedere in condizione di poca luminosità. Ha una forte percezione del movimento, ma non distingue bene i dettagli. Il suo udito è molto sensibile; può captare rumori molto diversi e distanti ma percepisce male i toni bassi. L’olfatto del gatto è molto sviluppato, sente l’odore della femmina a centinaia di metri di distanza. Il senso del gusto è molto sviluppato grazie al quale può percepire, ad esempio una minima variazione nel sapore dell’aqua.
Mia sorella dice che i gatti comunicano i suoi sentimenti. Per comunicare il gatto miagola, soffia, ringhia, lecca, fa le fusa. In questo modo esprime gioia, necessità e il suo stato d’animo. Ogni suono emesso ha un particolare significato; le fusa indicano uno stato di appagamento, di felicità e di sottomissione. Il miagolio è spesso indice di un gatto infelice ed abbandonato, un modo per esprimere insoddisfazione, infelicità o necessità. Un grido acudo da parte di un gatto si verifica quando è in grave pericolo. I gatti usano la mimica facciale, le zampe , la coda e tutto il loro corpo per comunicarse.
Mia sorella per salvaguardare i mobili di casa ,dice che è importante mettere a disposizione dell’animale oggetti per farsi le unghie, come pezzi di cartone.
Si può insegnare il luogo dove il gatto debe fare toilette, la sua littiera è sempre in ordine, pulita e asciutta. Il gatto domestico è una grande compagnia, è capace di dare un senso di rilassamento tranquillità.

IL VOLO DEGLI UCCELLINI



Animale alato, con il corpo coperto di piume.Dotato di becco e zampe. Da gabbia, di passo, notturni, diurni ..Simbolo di libertà, di vitalità…

Mi piace il volo degli uccellini e la loro facilità di posarsi sui rami degli alberi.
Attualmente, e da più di dieci anni, non ho nessun animale a casa. Forse c´è qualche spiegazione, se vi racconto che da piccola quando gli uccellini erano in gabbia avevo la maledetta abitudine di aprirgli la piccola porta. Innanzitutto volevo soltanto guardare come aprivano le loro ali e danzavano pieni di felicità.

Vi presento il mio cane, si chiama Jamil




Jamil è pechinese, di pelo marrone e occhi marrone .

Lui è dolce, affettuoso e fedele. Gli piace giocare e passeggiare.

Ogni volta che arrivo a casa lui viene a trovarmi e mi dice “ciao”, al suo modo, non in parole!

Sempre che posso lo porto a passeggiare e fare la pipì o la popò al parco, in montagna... così lui è troppo felice.

In vacanza ci andiamo insieme, gli piace viaggiare con la macchina. Se vado fuori o a casa di qualche amico che non ama gli animali rimane con mio padre, ma preferisco se viene con me.

In questa foto Jamil ha due anni ed è in bagno, all’inizio anch’io ho fatto il bagno ma lui non mi ha lasciato rimanere tranquilla e lui è finito dentro della vasca. Vi giuro che lo amo e penso che anche lui mi ama.


Canarini e criceti



Quando ero piccola, i miei genitori avevano a casa un uccello, un canarino.
L'uccello restava sempre la giornata nel cortile e cantava quando ascoltava rumore. A volte mio padre aveva anche una femmina e allora la famiglia di uccelli diventava numerosa. Mio padre dava i piccoli uccelli alla famiglia, agli amici,... Adesso i miei genitori hanno ancora un uccello.
Una volta, molto tempo fa, qualcuno ha regalato un criceto a mia sorella. Lei aveva l'animale in una gabbia e lo lasciava nel salotto, l'animale non doveva avere freddo. Ma un giorno il criceto ha preso la tendina che era accanto alla gabbia e ne ha mangiata un pezzo. Mia madre si è arrabbiata e ha detto che il criceto doveva restare tutto il tempo fuori. L'animale non è morto di freddo, è morto perché un giorno ha mangiato troppo. I criceti hanno questa abitudine per niente buona.
Adesso, io non ho degli animali a casa mia. In generale mi piacciono abbastanza gli animali, ma averne uno è una responsabilità. Inoltre abito in un appartamento in città, e non mi piace che l'animale resti dentro.

SALUTI DA E. O. I. TALAVERA



Mi chiamo Sagrario, sono e abito a Talavera, ed é la prima volta che participo nel blog.
Anche se non ho animali, mi piacciono molto i cani, ma i cani grandi, per questo motivo non ne ho nessuno, perche la mia casa è relativamente piccola per avere un animale così grande.
Quando i miei figli erano piccoli, volevano avere un cane e sempre che potevano mi parlavano di questo; Roberto, uno dei miei figli, diceva: "Mamma, giocchiamo o parliamo?" e io dicevo: "Parliamo", e lui: "Che belli sono i cani..." . Sempre pensava ai cani, voleva darmi tutti i suoi soldi per comprare una casa in campagna e cosí potere avere un cane. Alla fine abbiamo comprato un criceto e anche se non era la stessa cosa, sono restati tranquilli. Avevano animali!

mercoledì 28 novembre 2007

Baldufa e Blau

Miao a tutti,

Sono Baldufa, una gatta siamese. Sono stata battezzata così (in catalano, una baldufa è una trottola) perché mi piace rotolare su di me stessa. Sono nata sette anni fa nel paese delle mamme dei miei umani, el Vilosell, dove trenta anni fa i miei antenati erano stati portati per migliorarne la razza da esiliati catalani in Messico. Quando avevo pochi giorni di vita, sono stata regalata ai parenti de Maria Dolors, la moglie di Jordi, e sono andata a vivere a Barcellona da loro. Ci sono vissuta per due anni, fino a quando la loro figlia minore ha sviluppato un’allergia ai gatti, e non poteva abitare con me. Davanti alla possibilità di essere sacrificata (vale a dire io, non la ragazza), sono potuta andare a Lleida da Jordi e Maria Dolors (e Blau, il mio compagno attuale). Sono innamorata di Maria Dolors, la mia padrona, perché mi carezza e pettina. Nell’immagine faccio una bella passeggiata per la collina di Gardeny, dove tanti anni fa si sono combattute le truppe di Gaio Giulio Cesare e Gneo Pompeo Magno nella battaglia d’Ilerda.

Miao a tutte,

Sono Blau, un gatto comune europeo e sono così bello che la lince d’Alberto. Mi chiamano così perché ho gli occhi blu. Ho la stessa età di Baldufa. Da piccolo, abitavo con un cane che mi ha insegnato abitudini cagnesche, quali leccare o morsicare gli altri. Presto, sono stato regalato a Maria Dolors, la quale non è la mia padrona; piuttosto sono io il padrone dell'appartamento. Prima di conoscere Baldufa, ero un po’ solo e avevo un orso de peluche verde come compagno. Quando Baldufa è arrivata da me, mi hanno fatto la vasectomia affinché cambiasse partner. Un anno dopo, però, ho cominciato a marcare il territorio e allora sono stato castrato. Tuttavia, continuo ad essere selvaggio, perché m’incanta cacciare topi da stoffa, mosche e, anche, degli calciatori (sopratutto quelli che indossano maglia bianca) quando c’è una partita alla tv. Non mi piace affatto che gli umani mi prendano, ma quando ne ho voglia, salgo al grembo di Jordi e gli impongo la mia compagnia volente o nolente. Quando ero più giovane —ormai sono adulto e non posso farlo— facevo un bel balzo sulle sue spalle, e se era state e lui indossava roba leggera (o non ne indossava) gli faceva delle belle graffiature. Quando non sono sul letto o sulla terrazza sdraiato al sole, mi piace giacere sul router wifi ed assorbirne le radiazioni. Peraltro, sono felice quando Jordi mi offre dell’erba bella fresca, bagnata e spazzata, o un po’ d’orzata, gelato o yogurt.

La lince


Buon giorno a tutti!!

Gli animali? Quegli amici degli uomini. Non mi piacciono gli animali come mascotte. Credo che noi siamo molto egoisti e ce li abbiamo per farci compagnia, ma non pensiamo a loro. Io mai avrò un animale a casa mia, a meno che mia moglie (se in un futuro ce l´ho) voglia, allora avrò molte discusioni con lei.

Comunque, l`altro giorno stavo parlando con il mio compagno e pensiamo a una mascotta molto divertente, sopratutto in città, la gente avrà la allucinazione. È una mascotta per niente comnue in occidente, ma sarebbe molto utile per portare i libri, i documenti, gli apunti e le altre cose. Vi stareste chiedendo qual è questo animale tan grazioso.

È il canguro!!! Vi imagginate la gente quando vi vede con un canguro per il parco? Non sarebbe divertente?

Anche se, devo ripetere che non mi piacciono le mascotte, ma mi piacciono moltissimo gli animali. Tutti!! Parchi come Cabárceno sono una meraviglia per me.

Per finire, solo dire che il mio animale preferito è il lince iberico, un bravo animale che si sta ricuperando e tornerà ad essere il re dei felini spagnoli.
Ciao a tutti da Talavera, ma con Salamanca nel cuore!

lunedì 26 novembre 2007

Gli animali

Cari studenti,

come state? Il blog sta funzionando molto bene grazie a voi. Ne siamo molto contenti. E' divertente conoscere gente accomunata dallo studio dell'italiano, no?


Il tema-chiave di questa settimana è dedicato agli animali.

Raccontateci se avete, attualmente, animali in casa; quali i sono i pro e i contro di averli in casa (specialmente per quelli che vivono in città). Chi li porta al parco a fare la pipì o la popò? Che cosa fate quando andate in vacanza? Li portate con voi? Li affidate ad un parente?
E se non ce li avete: vi piacerebbe averne uno? Quale?
Per tener alto il morale, vi giriamo un video con una canzone in cui gli animali troneggiano.
N.b. è d'obbligo cantarla sotto la doccia, in macchina, in palestra, a lezione... a squarciagola!


Buon divertimento!






Ricordi di infanzia - il primo contatto con gli animali

(Questa cavalla anche abita a Albarracín ma molti anni dopo che la di mia zia, questa è bianca e l'altra era marrone))




Da piccola ricordo in modo speciale l’estate a Albarracín, era tutto così diverso della vita che io facevo di solito a Valencia e dopo aver passato tre mesi lì nel tornare in città era strano al principio vedere per esempio la gente nell’autobus senza parlare tra di loro con le facce serie, il traffico…

Ricordo il giorno del viaggio, dopo avere finito la scuola, fatto i nove bagni nel mare che secondo mia madre erano buoni per la nostra salute e fatto le valigie: tre valigie, quattro borse, prendevamo il treno fino a Teruel e dopo un autobus fino a Albarracín. Arrivavamo già la sera e lì aspettandoci c’era: mia zia Natividad, la zia per eccellenza, sempre affettuosa.



La sua casa per me era una scatola piena di sorprese, la prima cosa che mi colpiva era la porta, antica, di legno, sempre aperta la mezza parte di sopra con la chiave nella serratura, una chiave di ferro grande e pesante, dovevi dire “zia…”e lei con la sua voce già ti faceva sapere dove era. A destra c’era la stalla con la cavalla dagli occhi smisurati, tutti neri, anche ricordo il rumore che faceva l’animale nel ruminare. Di fronte alla porta principale, le scale, una curiosità era che nel salire c’era un buco nella parete giusto per vedere la cavalla, affascinante per una bambina di città. Nel pianerottolo c’era una porta che nel’aprirla ti trovavi un gran cortile pieno di galline, conigli e nell’interno i maiali. Qui sempre venivo con mia zia perché gli animali mi spaventavano un po’, vedevo con rarità come lei li nutriva. Al salire se continuavi per il resto della casa arrivavi alla stanza dove si mangiava e alla gran cucina con il camino e l’opificio con la madia dove preparavano il pane per portare al forno e dove dopo lo conservavano. Adesso soltanto posso trovare tutto questo nei musei etnologichi e sono felice d’avere avuto la fortuna di conoscerlo grazie alla mia carissima zia Natividad. Anche in questo piano c’era una camera da letto molto grande dove dormiva mia zia e io con lei quando andavamo lì prima di fare la nostra piccola casa per le vacanze. Mai la vidi andare a letto né alzarsi i nostri orari erano così diversi. Una porta sempre chiusa serviva per andare al granaio, qui c’erano i giacattoli che tanto mi piacevano: dei piatti fatti con i coperchi delle scatole, delle piccolissime tazze di fango, che mia zia mi lasciava per preparare i cibi con le piante ed i frutti silvestri che trovavo nei campi vicini.

La casa di mia zia era piena di vita: i suoi figli, i nipoti, i parenti e gli animali. Lei era una donna forte che aveva badato ai suoi due figli da sola dopo aver perso suo marito quando erano piccolini. Coraggiosa, attiva, generosa e buona, tutti l’adoravamo.

domenica 25 novembre 2007

Saluti dalla E.O.I. di Alzira

Ciao a tutti! Questo è il nostro gruppo di secondo (martedì e giovedì dalle 17h alle 19h). Da sinistra a destra dall'alto in basso in senso orario: Maite, Marta, Sheila, Gloria, Jacqueline, Fina, Rosa, Julia, Neus, Juan, Borja, Mercedes e Toni. Edu, Anna, Sabrina e Veronica non c'erano quel giorno a lezione.

Questo è il corso di secondo, anche di martedì e giovedì, ma dalle 19h alle 21h. Non ci sono tutti gli studenti del corso, e si vede! Da sinistra a destra: Raquel, Sergio, Enrique, Paqui, Jacqueline e Manuel. Non ci sono María, Tania, Salvador, Eladio, Pilar, Francesc, Lorena e Teresa.

sabato 24 novembre 2007

Alba da piccola

Io sono sempre stata una bambina molto alta. Da piccola, facevo 20 cm più dei miei compagni di classe e la gente pensava che avevo più anni di quelli che avevo in realtà. (Quando Nyota mi è conosciuta tanto tempo fa, ha pensato che ero maggiore di sua figlia, che ha tre anni di più, e che io, poveretta, ero un po’ stupidina perché, chiaro, ancora non riuscivo a parlare con fluidità). Ero molto vivace e sveglia e... anche abbastanza birichina. La mia mamma mi diceva sempre che ero come il cavallo d’Attila; che per dove passavo, non tornava a crescere l’erba.

Quando ero piccola, c’era una cosa che mi piaceva tantissimo: quando pioveva molto, indossavo l’impermeabile e scendevo in strada. Là non c’era nessuno e tutto era bagnato e pieno di fango. A me piaceva giocare con il fango, bagnarmi e correre per le strade solitarie saltando dentro le pozze, e quando ero già stanca, salivo a casa, mi facevo la doccia e indossavo il pigiama per cenare ed andare a letto calda. Con riguardo agli altri giochi, giocavo con animaletti di plastica spesso da sola, perché non mi piaceva giocare con mio fratello perché non mi lasciava fare che gli animali parlassero; diceva che, in realtà, gli animali non parlavano,ed, inoltre, quando ero a scuola, giocavo sempre con i bambini perché non mi piacevano le bambine. Le bambine si arrabbiavano spesso per stupidità che a me non m’importavano per niente e, invece, io giocavo volentieri a calcio con i bambini, salivo gli alberi e cose così...

Fisicamente non sono cambiata molto, sono cresciuta un po’,è chiaro, ma, a parte di questo, beh... sì, da piccola avevo i capelli lisci ed adesso gli ho ondulati e, inoltre, da piccola ero cicciona ma, quando ho fatto il cambiamento, sono dimagrita.

In soma, posso dire che, la conseguenza di tutto questo sono io, l’Alba che conosci.

Alba Farré.

janine da piccola (frammento)

Da bambina abitavo a Tenerife con i miei genitori e mio fratello. Possedevamo una casa e un giardino con palme. Vedevo il mare tutto il tempo; dalla finestra a casa e a scuola. Mi piaceva molto guardarlo e ho sentito la mancanza del mare, quando sono stata all’estero. Andavo in spiaggia una volta la settimana e quasi ogni giorno in piscina. Da piccola ero d’alta statura e avevo i peli corti e marroni. Ero una bambina molto allegra ma un po’ timida. Aiutavo con i lavori di casa e badavo anche a mio fratello. Il rapporto con mia madre è stato sempre molto buono, anche oggi lei è la mia migliore amica. Da piccola ho fatto un sacco di cose con lei. Di solito mi leggeva storie e facevamo lavori manuali per passatempo. Il rapporto con mio padre non è stato sempre molto facile, perché mi diceva sempre cosa dovevo fare (anche oggi gli piace farlo J). Siccome mio padre provene da Leon e mia madre provene dalla Germania, non avevamo più familiari a Tenerife.

Sono andata alla scuola elementare tedesca fino a 6º Primaria. Lì solo avevo lezioni la mattina e perciò avevo molto tempo per fare dello sport il pomeriggio. Giocavo a tenis e facevo balletto. Dopo la scuola elementare ho anche giocato pallavolo. Sono andata a scuola secondaria negli Stati Uniti come studente di scambio e ho avuto la possibilità di provare cose nuove, come per esempio il softball.

Da piccola andavamo spesso in Germania per andare a trovare la mia famiglia. Mi piaceva molto vedere tutta la famiglia e anche fare cose che non si potevano fare in Spagna (per esempio giocare nella neve e fare un pupazzo di neve o guardare la TV tedesca).

Janine Claro Cramer



da Esplugues con amore




Eccoci, finalmente, ci siamo anche noi! Dell'EOI di Esplugues, una delle scuole del Baix Llobregat (Barcellona).

In primo luogo, la classe dalle 17 alle 19, un gruppo che sta diventado bonsai: Soumia, Fina (l'insegnante), Gabriela e Christian. Giù, ci sono Laura ed Eva.

Mancavano quel giorno Íñigo, Jaume e Núria. E Maribel e Juan, che chissà se tornano...

E poi, il gruppo dalle 19 alle 21:

Non è la miglior foto della nostra vita, ma sembriamo felici di farci vedere...

Da sinistra a destra in seconda fila: Janine, Marisa, Maribel, Sandra, Fina, Émilie, Jordi, Chus (che si nasconde) e Toni.

Davanti a loro: Elisabet, in rosa chiaro; Ana, Alba, Anna e Iris. Un po' distante, in piedi e seria, Maribel. In prima fila, con la giacchettina color lampone, Isabel, e poi Amàlia, Núria e Alfons.

Mancano: Pilar, Montse e Cristina e ... ups, dimenticavo: Vanessa, che ci sono sempre sempre. E Marta, Maite e Yolanda che... un po' di meno.

Ci siamo anche noi e scriviamo anche noi. Quest'anno poi ... spericolati! ci siamo lanciati in un'esperienza nuova: siamo diventati blogghisti, ma non solo di Quelli del secondo... Se Gianpiero ci linka, siete invitati a vedere i nostri blog personali... e a lasciarvi le vostre impressioni e commenti.

Ed ora, andiamo avanti...





venerdì 23 novembre 2007

C'era una bambina...




C’era una babina, come tutti quanti dicevano, carina e molto buona, definitivamente non molto interessante o divertente, siccome la sorella piu grade di sette aveva d’essere uno exempio per i mei fratelli; non era molto dificile perché per domandare tutta e tutto il tempo l’atencione, la mia sorella M. era eccezionale; credo che è l’unica bambina uscita dal dentista sorridente (dopo d’avere mordito bene, bene ai tre assistenti e il dentista chi assagiavano sono di seder la sulla poltrona) e sense plorare.
Un mondo di piccole responsabilitats davanti ai miei ,portava per nascere prima. Andare insieme ai tuoi fratelli sopratutto nelle vance c’era anoiante o questo pensava quando i mei amici c’erano sulla zattera e io correvo chercando qualcuno dei piccolini perso per la spiaggia.

Nella scuola primaria c’erano sono dieci estudenti e sempre la stessa, tutore la sorella Clara, ci sono tanti buoni ricordi.......................... Nel periode dell’innocenza, imparare c’era importante, ma giocare, leggere favvole e comics
(non c’era computers, neanche la T.V, per chè c’era degli adulti ) c’era importantissimo.
Anche tutte andavano volontiere al teatro della sorella Carmen, cì dimenticavamo i dialoghi e nesuna volevamo essere un ragazzo, ma due volte all’anno eramo sulla scena, facendo dei pastori, angeli o San Giuseppe in Natale. o il cane, gatto, e qualcuni animali nella primavera.

Come può essere visto nella fotografia le monache furono presenti in tutto momento e fino al vestito da loro o quasi, ho prima Comunione.
Allora c’era non tanto un Fiesta con paraphernalia come oggi (in base ai settori sociali) tutto era un po'più semplice o mi sembra e sebbene dopo molti anni altri sono state più, poi è stato, come per molte ragazze, uno dei più importanti giorni della mia vita.

M ª Pau. Dei Pisciavini

Da piccola ero...


Ciao a tutti!
Il mio nome è Carmina e abito a Gandia da 11 anni. Studio all’ EOI di Gandia il secondo anno di italiano. É passato la mia infanzia a Burjassot, un piccolo paese vicino a Valencia.
Da piccola ero una bambina molto tranquilla e timida, e anche adesso ma, per fortuna, tenevo molti buoni amici. I miei genitori lavoravano a Valencia e mio fratello, che ha sei anni di piú, non voleva stare molto tempo a cura di me. Per ciò, passavo molto tempo con i miei amici. Mi piace molto ricordare quel tempo perché ancora che avevano alcune macchine era possìbile giocare nelle strade, supratutto al’elàstico e al “sambori”. I miei amici e io uscivano quasi tutti i giorni dopo lezione, ma ritornavano presto a casa per potere fare i compiti e studiare un po prima di cenare.
Da questo tempo é la mia passione per la lettura. Potevo stare leggendo ore dietro ore e mi piacevo leggere tutta classe di libri: prima giovanili e dopo còmics, romanzi, etc. E nel tempo che mi mancavo libero mi piacevo giocare con le mie bàmbole a casa.
Saluti.

giovedì 22 novembre 2007

Da piccola, il "bibliobus"

Cristina da piccola ero una bambina monella (come tutti i bambini) che abitavo in un paese di Toledo (www.latorredestebanhambran.com). Portavo i cappelli lunghi e biondi, un sorriso dolce,al meno questo diceva mia madre...¡carina!¡¡¡ma rivoltosa...!!!Mio padre non guadagnava abbastanza soldi per comprarmi calzamaglie (mah, le orribili gonne a quadri!!!) che rompevo sempre giocando con i miei amici Angel e Antonio.Ma quello che ricordo più affetuosamente è la mia curiosità. A me interessava scoprire qualcosa. Leggevo molto: favole, racconti, romanzi d'avventura o paura. Chiacchieravo con i miei nonni che avevano molte storielle per me....Ma qualcuno si ricorda del "bibliobus"?. Un autobus pieno di libri che visitava il paese una volta alla settimana?. Io sono molto felice d'avere potuto imparare molte cose con quella "biblioteca in giro...", soprattutto in un paesino dove non avevamo biblioteca e i libri dai miei già li avevo letto...

mercoledì 21 novembre 2007

Saluti da Talavera


Mi chiamo María José e sono di Talavera, una bella città vicino a Extremadura. Quando ero bambina, ero molto simpatica e parlavo con tutta la gente, e quando uscivo con mia madre alla strada, dicevo a tutti "ciao". Non mi piaceva per niente andare a scuola, quasi sempre piangevo quando mia nonna mi lasciava lì.
Tutti i fine settimana i miei genitori, mio fratello e io andavamo a mangiare dai nonni e poi, la sera, andavamo a giocare al parco, fino alle otto.
In estate andavamo alla spiagia per vedere i miei zii che abitavamo a Palma de Mallorca. Il mare mi piaceva molto e tutto il giorno giocavo al pallone con e miei cugini.
Maria José

Bambino salmantino

Buon giorno a tutti!! Sono di Salamanca, ma adesso lavoro a Talavera come insegnante di “educación fisica” (mai ricordo como si dice la mia lezione).

Quando ero piccolo ero una bambino normale di un quartiere anche normale di Salamanca. Ricordo bene che i miei genitori non mi lasciavanno uscire alla strada ni giocare al computer durante la settimana, perchè dicevano che c´era tempo nel fine settimana e che la settimana era per studiare. Quando poteva uscire di casa, giocava a calcio con i miei amici nella strada dil nostro quartiere. Ogni giorno faceva quatro passegiata di mezz`ora, quindi andava due ore tutti i giorni.

In vacanze (Natale, Pascua e in state) andava a campeggio congli scout perche non volevo stare in casa con i miei genitori. Preferiva stare senza loro e con i miei amici. Anche andava il mese di Agosto al paese del mio papa, un piccolo paese di Salamanca vicino a portogallo dove stavamo giocando tutto il giorno, sopratutto, la sera, fino alla una o alla due, perche nel paese non avevo pericolo.

Fino a diciaotto anni sono stato a Salamanca, ma dopo ho andato a Madrid a studiare una carera. É stato una epoca maravigliosa: ho conosciuto a molti amici tanto nella facolta come nella residenzia.

Questo è stato un piccolisimo riassunto della mia vità, solo aspeto che la goia di vivere non mai sparirai.

Ciao a tutti

martedì 20 novembre 2007

Prima volta in campagna

Ciao a tutti. Sono Andrés, della EOI di Ciudad Real. Questo blog mi sembra una maniera fantastica di praticare italiano e allo stesso tempo conoscerci . Mi piace anche tantissimo comprovare quanti si anno entusiasmato con questa idea e attacanno ogni giorno i suoi post. Abbito a Ciudad Real ma sono nato e ho cresciuto a La Plata, Argentina. Nelle mie vene scorre sangue lombarda e calabresa e per quello mi piace molto imparare la lingua dei miei antenati. L'anno scorso ho avuto la fortuna di conoscere San Marco Argentano, il paese di mio nonno. Sono stato ricevuto meravigliosamente e ho potuto conoscere un po’ più dalla storia della mia famiglia.

Quando avete proposto la infanzia come tema chiave ho ricordato subito il mio primo viaggio in campagna. Aveva allora 9 anni e insieme con miei genitori, zii e cugini siamo andati a un campo vicino a General Madariaga, un paese della Pampa. Non potrò mai dimenticare le notte iluminate da lampade di cheroseno, la mia prima cavalcata, le paseggiate in sulky e le colazione con latte appena munta. Neanche potrò dimenticare il mio fascino quando scoprivo alcuni dei animali tipici della Pampa come le viscache, i armadili e i teri. Ma quello che mi ha impresionato di più è stato lo spettacolo di la "yerra": i piccoli vitelli sonno riuniti in un recinto e lì sono castrati e marchiati nell cuoio con un ferro ardente. Può sembrare un atto crudele ma è in vece una occasione dove i mandriani mostrano la sua perizia. I lavoratori dei campi accanti si avvicinanno per aiutare e il evento diventa una ocassione festiva dove i testicoli grigliati dei vitelli costituiscono il piato principale .

Mélanie da piccola

Ciao a tutti!

Mi chiamo Mélanie. Sono francese e abito a Miguelturra, un paese vicino a Ciudad Real. È la prima volta che scrivo nel blog e la idea mi sembra buonissima! Faccio l'insegnante in Calzada de Calatrava e studio il secondo di italiano in scuola da lingue in Ciudad Real. Ho 28 anni e fa più o meno sei anni che vivo qui.

Da piccola ero una bambina molto maliziosa. Abitavo con i miei nel Nord este da Francia che si chiama Montbéliard. Non ho sorella ni fratello. Dunque giocavo molto con mio cugino che ha la mesma età!

Parlavo molto con tutto il mondo, non ero timida. A me piaceva giocare tutto il giorno fuori con i miei amici. Non avevo quasi nessuna amica ma solamente amici (maschile) perchè mi sembravo a un ragazzo!! Detestavo i vestiti e le gonne!

Facevo molto sport soprattutto sciare e nuotare. Adesso scio ogni anno in Andorra oppure in Sierra Nevada. Anche a me piaceva andare al mare in estate con i miei nonni o miei genitori!



Un saluto a tutti

Gema da piccola



Io sono di Viso del Marqués, un famoso e bellissimo paese della provincia di Ciudad Real, dove ho trascorso tutta la mia infanzia.

Li vicino ci sono Sierra Morena dove ho potuto osservare la natura e molti animali, perciò mi piacevano e mi piacciono moltissimo gli animali.

Trascorrevo le vacanze facendo delle gite per i paesi della Mancha e mi divertivo moltissimo.

Raccontatemi la vostra infanzia.

Saluti. Gema

Io da bambina


Io da piccola ero molto monella e eccessivamente attiva.

Mi piaceva giocare per strada tutto il giorno con la bicicletta e la palla. L'altra mia passione era la musica. Suonavo la chitarra e cantavo in un coro di voci bianche. Io abitavo a Villahermosa un paese piccolissimo della provincia di Ciudad Real. Lì ho trascorso un'infazia molto felice dove ho potuto coltivare le mie passioni : la musica e lo sport.

Ora che sono grande abito a Ciudad Real insegno musica in una scuola privata ai bambini che mi ricordano la mia infanzia.

Un saluto a tutti dalla Mancha.

Da piccola

Da piccola ero una bambina molto magra. Ero un po timida e soltanto avevo delle amiche in Ciudad Real. Quando noi siamo in vacance non conoscevo nessuna amica. A me piaceva parlare con i bambini ma non mi azzadavo. Nella scuola io era una buona alunna perche mi piaceba studiare molto. Quasi tutte le sere andavo a lezione di ballet classico. Io vogliavo essere una buona ballerina. Nel quinto anno la mia professoressa mi diceva di imparare musica. Più tarde io andavo a ballet e al conservatorio. Adesso sono insegnante di musica e fa sei anni che non ballo.
Nel tempo libero giocava con mia sorella e nostre bambine. Ci piacevano molto le bambine e avevamo ognuna le nostre, perche erano come i nostri figlii.
Mi piaceva molto pattinare, e lo faceva di solito. Qualque volta vado ancora, ma adesso vado più in bicicletta.
Anche mi piaceva molto andare al mar. Tutte le estate andiamo e ci era molto felice.
Ci vediamo.

Jordi da piccolo

Il post della mia amica Pilar mi ha fatto ricordare quello che mi hanno detto sul mio battesimo. È stato il giorno dell'Epifania di 1965 in una chiesa romanica del XII secolo, 9 giorni dopo la mia nascita. Mia mamma non è andata alla cerimonia perché non si era ancora ricuperata del parto. In quell'epoca di cattolicesimo esacerbato era più importante la salute spirituale del bambino che quella fisica della madre. So perché mi hanno nominato Jordi: mio padre si chiamava Joan, come i miei due nonni e anche il fratello di mia madre, che è stato il mio padrino. Il prete mi è battezzato come "Jorge Javier"; non so se ci ha aggiunto anche "de Todos los Santos"...

La foto di sinistra l'ho vista sempre a casa: avevo 20 mesi e me l'hanno scattata in uno studio fotografico. Le altre fotografie datano di 1967. Ci si vede la Rambla d'Aragó di Lleida e, alla fine, c'è la vecchia prigione della città, dov'è stata fucilata tantissima gente dagli vincitori della guerra di Spagna. Era una fortezza eretta con le pietre dell'antica muraglia di Lleida, distrutta nel 1861. Nel 1970, non c'erano già i prigionieri ma ci abitavano famiglie senza tetto immigrate in Catalogna dall'Andalusia e la Castiglia. Allora è stata abbattuta per costruirci la delegazione di Finanze dello Stato e un monumento franchista dove oggi defecano le cicogne e attorno ci dormono i nuovi immigrati senza tetto dal nord d'Africa.

I ragazzini che mi accompagnano sono mio cugino Víctor, alla mia sinistra, e Miquel un suo amico. Mi piaceva molto giocarci, ma erano un po' cattivi. Io avevo un tamburo con cui facevo dei belli concerti fino che un giorno loro hanno voluto sapere che cosa c'era dentro, e gli hanno fatto un buco. Così, la mia carriera musicale è finita...

Mi ricordo benissimo del giorno che ho compiuto 5 anni (è lo stesso giorno in cui è natta mia moglie) perché mi sono fatto la cacca a letto. Forse è stato un buon segno! Un altro giorno che ricordo di avermela fatta addosso è quello in cui gli astronauti sono arrivati sulla Luna per la prima volta.

A 6 anni, a scuola, mi sono fatto una brutta ferita al sopracciglio. Giocavamo in gruppi a spingere una gran porta di legno: un gruppo spingeva e l'altro (il mio) resistiva. Hanno vinto gli altri e la porta mi ha dato un grandissimo colpo alla testa. La stessa settimana, anche a scuola, ho scivolato contro un urinario e mi sono fatta una ferita nell'altro sopracciglio. Oggi ancora ho tracce di queste ferite di guerra...

In state andavo al paese dai miei nonni. Essi avevano un cagnolino, che si chiamava Bobi (un nome comune allora tra i cani catalani) è una gatta, che non aveva nome, ma la chiamavano Lo gat, cioè "il gatto". Penso che era una gatta perché a volte partoriva gattini, ma mia nonna li sacrificava e ciò mi intristiva molto. Il cane mi detestava tantissimo perché occupavo il suo posto al grembo di mio nonno, e un giorno mi ha morsicato. Mio nonno apprezzava molto quel cane perché era un regalo di una antica sua innamorata, cosa che non piaceva affatto a mia nonna. Ma questa storia allora io non la sapevo... Mio nonno, che era sopravvissuto alla battaglia di Annual, nella guerra del Rif, mi raccontava storie della Repubblica, dell'Esquerra di Macià e Companys e della CNT di Durruti e Garcia Oliver. Allora, io non capivo tutto ciò che lui mi spiegava ma ricordo che mia nonna li diceva "perché non stai zitto!". Nello stesso tempo, a scuola, imparavo un sacco di inni fascisti.

Quando avevo 8 anni è natta mia sorella, Gemma, e sono stato il suo padrino di battesimo. Giocavamo insieme e talvolta (spesso) litigavamo. Ero molto abile a farla impazzire. Lei mi picchiava ed io non mi potevo difendere molto perché era più piccola di me. Adesso andiamo molto d'accordo, però.

A 10 anni, a scuola nell'ora di ricreazione giocavamo a calcio. Eravamo due squadre, non equitative per quel che riguarda il numero dei giocatori, una era formata per quelli che parlavamo catalano –il Barça– e l'altra per quelli che parlavano spagnolo –il Real Madrid–, sempre più numerosa. Giocavamo senza regole, non esisteva il calcio di rigore né il fuori gioco e neanche il fuori campo. Le porte erano due pietre a terra. Io non ero molto bravo e perciò mi toccava sempre fare il portiere. Una volta, però, ho fatto un goal di rimbalzo e sono stato l'eroe della giornata. Vicino alla scuola c'era un campo senza case; allora era il limite nord della città, oggi n'è il centro. Lì, facevamo una guerra di pietre per occupare il territorio. Il fronte di guerra variava ogni giorno. Io ero più abile gettando delle pietre che giocando a calcio. Anni dopo, in quel luogo è stata costruita la prima EOI di Lleida.

lunedì 19 novembre 2007

IL MIO BATTESIMO

(il mio fratello più maggiore e mia cugina erano i padrini, a sinistra il mio babbo
e al mio fratello piccolino se li vede soltanto un po tra me)


L'altro giorno alla lezione mi è piaciuto molto vedere il brano della pellicola "La famiglia" di Ettore Scola che Gianpiero ci ha messo.Mi ha ricordato il mio battesimo che fu precisamente cinquanta anni fa.


I miei sempre mi hanno raccontato che quella notte dopo la celebrazione fu l'inondazione di Valencia. Questo anno siccome fanno le commemorazioni per il cinquantessimo anniversario ho capito meglio cosa è successo questi giorni grazie ai documenti pubblicati.Avevo l'idea che mio battesimo fu il giorno del mio onomastico, giorno del Pilar, mio padre aragonese autentico, mise il nome della Pilarica, madonna tanto amata in quelle terre. Ma ho letto che il sabato 12 ottobre 1957, piovve moltissimo e che la domenica 13 ci fu il sole. Così penso che il mio battesimo si tenne di domenica giàcche sempre mi hanno detto che famiglia e amici suonarono le chitarre e cantarono "jotas" nella terrazza di casa nostra e che qualcuno il giorno dopo non potè alzarsi perchè si era raffreddato.Anche secondo le pubblicazioni antiche so che la gran alluvione fu alle prime ore dal lunedì 14.


Una mia cugina mi ha detto che lei aveva quindici anni ma si ricorda perfettamente di tutto. Sembra che al mio battesimo tutti erano felici, ero la prima figlia dopo due ragazzi, soltando avevo quindici giorni ma tutto era andato benissimo… Secondo mia cugina c’erano molte varietà di salato e di dolce da mangiare e lei provò di tutto, quella notte aveva male di pancia e di mattina sua madre la fece alzare presto perché l’acqua entrava nella sua casa, lei ed i suoi genitori abitavano a pianoterra nel centro della città. Lei aveva la febbre ma aiutò la sua mamma a raccogliere tutto e a metterlo sulle tavole e tutte e due salirono presto dalle vicine. Suo padre era vigile urbano ed era andato a lavorare perché il fiume nel traboccarsi aveva fatto molto danni e causato molti guai. Secondo le notizie più d’un centenaio di persone persero la sua vita.

Noi abitavamo vicino al fiume, nella zona dell' l’Alameda e mio fratello che aveva dieci anni ricorda di avere visto dal quinto piano passare l’acqua per la strada ed i cavalli nuotando giàcche nel nostro quartiere c’erano delle stalle. Mi hanno detto che dopo che l’acqua era sparita il fango era dappertutto. Anche che dopo questa inondazione avevano ricevuto aiuto da tanta gente. Mio fratello ricorda di avere mangiato per la prima volta prosciutto cotto in scatola che i compagni di lavoro di mio padre avevano inviato da Bilbao tra altri cibi di prima necessità.

Un altro cugino che aveva dieci anni e che voleva restare a dormire con mio fratello dopo la festa, come aveva fatto tante altre volte, mi ha raccontato che suo padre non lo lasciò e che meno male giàcche il giorno dopo non era possibile andare per la sua strada e che c’erano due metri d’acqua dappertutto e siccome i miei zii abitavano vicino al fiume nel famoso quartiere del Carme non avrebbe potuto attraversarlo in molto tempo senza pericolo.


A me sempre hanno parlato benissimo del mio battesimo e penso che nessuno lo ha dimenticato per l’incubo che li aspettava i giorni posteriori.

Da piccola

Da piccola non ero molto magra, delle più alte della classe sebbene adesso ho una statura mezza, ero curiosa, vivace e sapevo comportarme en classe secondo le mie professore. nel tempo libero giocavo con le mie amiche o con mio fratello( è anno e mezzo più piccolo di me, ho un altro fratello anche più piccolo, ma questo è 10 anni più piccolo di me e non ho compartito molti giochi con lui, anzi mi sono incaricata di lui). Ricordo siccome giocavamo con l´exin castillos e lo scalextric di mio fratello già prima di tutto il boom Alonso.
Il rapporto con i miei è stato sempre buono e mi ricordo moltissimo di una zia di mia madre, si chiamava Gloria, era bassa, magra, aveva i capelli bianchi e ricci e portava gli occhiali. Lei abitava con noi e quando mio fratello o io eravamo malati, lei ci raccontava strane e divertenti storie con cui ci intratteneva tantissimo. Parlava il valenciano e la storia suonava dolce e màgica magari perché il valenciano è una lingua derivata del romanze che si parlava già in queste terre per gli mozarabes e che è diventato qui nel valenciano attuale, una lingua che io porto nel cuore.

domenica 18 novembre 2007

Da piccolo...


Cari studenti,

il blog collettivo è partito a gonfie vele. Siamo molto soddisfatti dell'esperienza.
Ci fa molto piacere vedere le vostre collaborazioni. Il blog è vostro! Noi ci limiteremo a mettere un po' d'ordine e a lanciarvi, ogni settimana, i temi chiave di discussione.
Per quel che riguarda l'organizzazione dei post, vi ricordiamo che abbiamo stabilito una struttura fissa di pubblicazione (pensate che non è mica facile mettere insieme delle persone che non si conoscono e che abitano lontano):

sabato o domenica: tema chiave

lunedì: Eoi Sagunt

martedì: Eoi Ciudad Real

mercoledì: Eoi Talavera de la Reina

giovedì: Eoi Lleida

venerdì: Eoi Gandia

Vi ricordiamo che se volete postare in un giorno diverso da quello assegnato alla vostra scuola, dovrete modificare la data di pubblicazione del post (si veda: Opciones de entrada, in basso a sinistra), affinché esso venga pubblicato cronologicamente assieme ai lavori della vostra Eoi.
Come avrete visto, ci sono delle persone interessate a collaborare al nostro blog che, attualmente, non sono iscritte in nessuna scuola. Abbiamo pensato di mettere a loro disposizione i commenti ai post. In questo spazio potranno partecipare attivamente alle nostre attività.
Attendiamo anche l'arrivo di altre Eoi... (ragazzi, ci siete?).

Ed ora passiamo al tema chiave di questa settimana, intitolato Da piccolo...
Raccontateci come eravate da piccoli, che cosa facevate, dove abitavate, con chi giocavate, dove andavate in vacanza...

Siamo proprio dei curiosoni!!

venerdì 16 novembre 2007

ciao da gandia



Ciao a tutti e tutte,

siamo studenti del Basico 2 serale dell'Eoi Gandia, che è un gruppo molto numeroso. Stiamo studiando italiano per piacere, per viaggiare, per lavoro, per conoscere la lingua e per flirtare.

Vi presentiamo la foto del nostro gruppo. Da sinistra a destra, in alto: Gracia, Raquel Vila, Alicia, Eva e Pau. In prima fila: Jesús, Mar, Fanny, Arantxa, Carmina, Juanba, Lola, Andrea, Bárbara, Sonia, Eugènia, Miriam e la nostra prof Montse. Mancano Raquel Garcia, Javi, Diana e Sol.

Quest'anno il gruppo è molto numeroso perché ci siamo mescolati i due gruppi del 1º dell'anno scorso e non ci conosciamo ancora bene. Speriamo di poter "parlare" con voi presto.

Cari saluti,
i pisciavini

giovedì 15 novembre 2007

La mia famiglia

Sono sposato con Maria Dolors da tredici anni, abbiamo un gatto e una gatta che si chiamano Blau e Baldufa. Il povero Blau è stato sterilizzato due volte: la prima gli ho fatto fare la vasectomia perché godesse un po' la vita con Baldufa, ma presto è cresciuto e, il molto cattivo, ha adottato abitudine di gatto (cioè marcare il territorio) e perciò si è guadagnato la castrazione completa. Mia moglie è nata a Barcellona e ci ha abitato fino alle nostre nozze. Sua madre è dello stesso paese che mia madre, e un'estate che abbiamo passato lì ci siamo conosciuti. Adesso, lei non lavora fuori casa, ma è lettrice "semiprofessionista" dei tarocchi.

Mi madre, Conxita, è vedova e pensionata, ma fa tantissime cose: taichi, chikung, palestra, esercizi di rilassamento, ceramica, terapia del ridere (quest'ultima attività a volte come allieva, a volte come professoressa)....

Ho una sorella, Gemma, otto anni minore che io, che fa il medico a Barcellona. È sposata con Jaume, e hanno una figlia di due anni, Aina. Aina, la mia nipotina, comincia a fare dei lunghi discorsi e narrazioni al passato: per parlare di lei stessa usa la terza persona e non usa mai il passato prossimo. Invece, usa sempre l'imperfetto. Ad esempio, per dire: "[io] sono andata a un luogo" lei dice "Aina andava a...". È molto divertente. Lei ha cuginetti a Mallorca ed a València, e comincia a imparare le varianti dialettali del catalano: quando è a València chiede "auia", a Mallorca chiede "s'aigo" e a casa chiede "aigua".

martedì 13 novembre 2007

Strana famiglia

Quando ero piccola mi piaceva questa famiglia, proprio perché i parienti erano molto innamorati. Ciao un'altra volta. Mariángeles.

saluti da ciudad real

Ciao a tutti. Anche se non sono nella foto, vi saluto perché io anche studio 2º corso nella E.O.I. di Ciudad Real. Vorrei vi conoscere subito. Io fa l'insegnante di musica nel liceo di Miguelturra, un paesino vicino a Ciudad Real.

Ci leggiamo.
Mariángeles.

Ciao da Ciudad Ral

Ciao a tutti:
Mi chiamo Begoña e sono a secondo anno di italiano. Studio a Ciudad Real. Habito a Ciudad Real ma lavoro a Almagro. Sono insegnante di musica. Ho una sorella, Mª Paz. Mi piace molto potere scrivere nel blog. Adesso sono lavorando in lyceo. Altro giorno vi scrivo. Ciao.

Ciao a tutti

Buongiorno in questa fredda mattina da Almagro a Ciudad Real, dove lavoro...
E la prima volta che scrivo in questo blog e mi piace. Si, mi piace molto.
Credo che è un senso meraviglioso di conoscere altre persone.
Ci vediamo pronto

lunedì 12 novembre 2007

LA MIA FAMIGLIA

CARI COLLEGHI,

MI CHIAMO IMMA E SONO NATA A VALENCIA PIÙ DI 18 ANNI FA.
MIO PADRE E MIA MADRE SONO DI ALBUIXECH, UN PICCOLO PAESE VICINO A SAGUNT.LORO SI SONO SPOSATI A 30 ANNI MA HANNO LAVORATO PRESTO E COSÍ DAL 1954 al 1964 HANNO FATTO 8 FIGLI. PERCIÒ HO 5 FRATELLI E DUE SORELLE...MA NON PREOCUPATTEVI, PROMETTO CHE NON VADO A RACCONTARVI IL NOME ED IL LAVORO DEI MIEI FRATELLI ED E DELLE LORO PARTNER...
MIO PADRE SI CHIAMA VICENTE, FACEVA IL DENTISTA. MIA MADRE SI CHIAMAVA PAQUITA E FACEVA TUTTO IL RESTO. ERA UNA DONNA VERAMENTE INDIMENTICABILE. A LEI PIACEVA TANTISSIMO AVERE UNA FAMIGLIA GRANDE E CELEBRAVA OGNI FESTA PERCHÉ LE PIACEVA RIUNIRCI TUTTI.DA QUANDO LEI NON C'È PIU CON NOI MIO PADRE HA ASSUNTO QUESTA TRADIZIONE E COSÍ, ANCHE SE NON TUTTI VIVIAMO VICINO A ALBUIXECH, CI VEDIAMO QUASI TUTTI I MESI, NON SOLTANTO I FRATELLI, I COGNATI, I NIPOTI, I LORO FIDANZATI...MA ANCHE GLI AMICI.
VERAMENTE SIAMO UNA FAMIGLIA GRANDE E PARTICOLARE...SE QUALCHE VOLTA VENITE DA NOI VI ASSICURO CHE NON VI ANNOIERETE PER NIENTE, SOPRAtTUTTO GRAZIE A MIEI PIÙ PICCOLI NIPOTINI: ALBA ( LA MIGLIORE CANTANTE DI 5 ANNI) E DAVID E MARCOS ( I FANTASTICI CICLISTI DI DUE ANNI) E SONO SICURA CHE ANCHE GODRETE CON I NIPOTI PIÙ GRANDI : JAVI DI 21 ANNI E MARTA, RAQUEL E MERITXELL DI 15.
BEH, SE QUALCHE VOLTA VOLETE CONOSCERCI VI ASPETTIAMO
A PRESTO
BACETTI
IMMA

La famiglia




Cari studenti,
dalle pagine di questo blog, lanceremo, ogni settimana, un tema-chiave di discussione.
Dopo le presentazioni e le belle foto che avete postato, vorremmo conoscervi meglio.
Abbiamo pensato di proporvi, come tema-chiave di questa settimana, la famiglia.
Raccontateci che cosa fate, dove lavorate, se siete sposati, se avete figli, quanti fratelli avete, dove abitate...
Siamo molto curiosi!!

A presto!

La mia famiglia


Cari amici, sono Ana Gutierrez, oggi sono già preparata per racontarvi qualcune cose su la mia famiglia. Sono di Almenara, un piccolo paese che è l'ultimo da la provincia di Castellon.
Il mio marito si chiama Jose e lavora con i suoi due fratelli in un negozio di scarpe. Abbiamo due figlie, Maria è Alicia di diciannove e sedici anni, tutte due sono studenti.
Io sono professoressa, e lavoro in una scuola a Quartell da molti anni.
I miei genitori si chiamano Paco e Ana è sono pensionati. Vivanno in una casa acanto da la nostra e siamo insieme quasi tutti i giorni.
Ho una sorella, Angeles, che abita a Siviglia e lavora in un ospedale. Ha una figlia che si chiama come io e, non è solo per questo, è mia nipote preferita.
Con mia sorella parlo di solito per telefono e noi raccontiamo tutto quel chi passa.
Fine del primo capitolo....Continuero.

LA MIA FAMIGLIA

(disegno fatto per Marina quando aveva otto anni)


Mi chiamo Pilar Puerto. Sono nata Valencia 50 anni fa. Mio padre era di un piccolo paese di Teruel chiamato Albarracín e mia madre di Valencia ma la sua famiglia anche era aragonesa.

Sono maestra e lavoro alla scuola di Quartell, un paese vicino a Quart dove abito. Preferisco la vita più tranquilla quì (del paese) di quella della città.Mio marito si chiama Luis e è una persona in gamba, fa il fotografo della natura. Siamo felicemente sposati da ventinove anni, e abbiamo una ragazza di tredici anni, Marina, che studia secondo di secondaria e terzo di pianoforte, le piacciono molto le lingue e la musica. A tutti e tre ci piace tanto viaggiare.

Mio padre lavorava in banca ma da pensionato andava a Albarracin da marzo a novembre e faceva il contadino anche a lui piacevano le lingue. Mia madre era segretaria e quando nacqui siccome eravamo già tre figli da badare e senza l’aiuto della sua mamma che morì pochi mesi dopo di essere nata io, dové fare la casalinga.

Ho due fratelli, con cui vado molto d’accordo. Il più grande si chiama Joaquín, ha dieci anni più di me, come mio padre lavorava in banca ma adesso è pensionato e fa il pescatore che è la sua passione da quando era giovane. È sposato con Marisa, mia cognata che fa la casalinga ed è una bravissima cuoca. Hanno due figlie, Mª Luisa e Begoña, sono maestre. MªLuisa ha un figlio, Daniel di sei anni e Begoña una figlia Balbina di cinque. I loro mariti Carlos e Juanvi sono anche i miei nipoti e sono molto affettuosi. Lavorano nella stessa copisteria e Juanvi sta imparando l’ inglese e il cinese. Carlos fa delle paelle squisite quando ci riuniamo. Tutti loro abitano a Valencia.

Mio fratello Juan Antonio ha tre anni più di me, è medico e anche gli piacciono le lingue fa il traduttore nel tempo libero. Sua moglie, Paquita fa lo stesso lavoro e ha la stessa età di lui. Loro hanno due figlie, la più grande è Silvia ha ventun anni e fa la studentessa di architettura, suona il flauto traverso e parla l’inglese, il tedesco e adesso sta imparando l’italiano. Sua sorella Ana ha diciassette anni e fa l’ultimo corso del liceo, suona l’oboe e parla l’inglese e il francese. Loro abitano a El Saler, vicino a Valencia.

In tutto siamo quindici tra fratelli, cognate, nipoti…e quando siamo insieme siccome abbiamo una varietà di età il divertimento è garantito.

ana gutierrez

Cari amichi voglio salutarvi molto rapido e vado via. Un altro giorno che sono estata meno stanca vi raccontero molte cose su di me. Baci a tutti

pablo guillem - eoi sagunto

ciao ragazzi
saluti a tutti da Valencia
sono qui presto per parlare, chiacherare e conoscere d'altri ( e anche parlare e imparare l'italiano)
ciao e grazie!!!!

giovedì 8 novembre 2007

Saluti da Lleida


Ciao a tutti,
questa foto è del gruppo di primo corso dell'anno scorso della EOI de Lleida. È stata scattata pochi minuta prima dell'esame finale di giugno. In basso, a destra, c'è Teresa, la nostra professoressa allora. Ormai, di questo gruppo siamo in secondo corso quelli che abbiamo il pallino verde. Di alto in basso e di destra a sinistra, siamo:

José, Anna,
Maite, Xavi, Toni, Jordi, Mariola, Sònia e Iolanda
Jennyfer, Laura, Lídia e Dolors

Il nostro gruppo di 2º è numeroso: ieri eravamo 25 persone a lezione. Ci vediamo il lunedì e il mercoledì dalle 19.00 alle 21.00.

mercoledì 7 novembre 2007

Saluti da Talavera de la Reina!!!

Ciao a tutti. Tocca a noi presentarci.
A Talavera c'è solo un secondo. Eccoci qua!


Ci vediamo il lunedì e il mercoledì dalle 19:00 alle 21:00

Da sinistra, in piedi: Brenda, Mª Jesús, Gustavo, Toñi, Alberto, Verónica, Era e Belén; seduti: Raquel, Ernesto, Martha, Sagrario e Carolina.

Mancano Mª José, Marisa, Mª José Raquel, Elena e Vicky

Siamo sicuri che sarà un'esperienza fantastica.

Saluti

martedì 6 novembre 2007

Saluti da Ciudad Real!!!

Carissimi amici, anche noi ci presentiamo. Nelle foto siamo un po' pochini ma vi assicuriamo che di solito siamo di più.

Questa qui sopra è una parte del 2º A.
Ci vediamo il martedì e il giovedì dalle 12:00 alle 14:00.
Da sinistra, Paolo (prof), Sara, Gema, Sonia e Elena.
Ma mancano Luis, Antonio, Laura, Rafa e qualche altro...

Il 2º B è più numeroso ma comunque non è al completo.
L'orario di lezione è il lunedì e il mercoledì dalle 18:00 alle 20:00.
Da sinistra: in piedi, Paqui, Dámaris, Ángela, Carmen, Irene, María e Pilar. Seduti, Andrés, Adela, Begoña e Paolo (prof).
Mancano molte persone: Alicia, Anabel, Pilar, Fernando, M. Ángeles, Carlos, Jesús, Cristina, Stefan, Julián, Melanie, Gema, Marcos e altri ancora.

Siamo pronti per iniziare il viaggio insieme a voi.

A presto!!!

lunedì 5 novembre 2007

Foto dei gruppi di 2º della EOI di Sagunt

Cari amici, ci presentiamo!


Posted by PicasaGruppo 2º B
martedì e giovedì dalle 10.00 alle 12.00
Da sinistra a destra: (in piedi) Gianpiero (prof), Arturo, Coki, Emilia, Andrea, Vicente, Verónica, Ana e Encarna
(seduti) Carmen, Jomayra, Mercedes, Vicente, Víctor e Josemi.


Gruppo 2ºA
lunedì e mercoledì dalle 19.00 alle 21.00

Da sinistra a destra: (in piedi) Paco, Manolo, Lorena, Sergio, Isabel, Palmira, Imma e Pilar.
(seduti): José, Pepa, Elia, Pablo, Fio, Rafa e Ana.
Il giorno in cui abbiamo fatto le foto era la vigilia del ponte del primo novembre e c'erano pochi studenti a lezione. Posted by Picasa
Aspettiamo le vostre foto. Saluti.

domenica 4 novembre 2007

Benvenuti!



(foto da internet)

Cari studenti, ci siamo! Oggi iniziamo a postare su questo blog collettivo.

Vi sarete già chiesti: che cosa si proporranno di fare con questo blog? Innanzitutto vorremmo che vi conosceste un po', magari dalle pagine di questa piattaforma. Vorremmo, inoltre, che, in questo spazio, l'italiano fosse per voi la lingua del narrare, non più legato alla sola dimensione della vita quotidiana e delle interazioni di base; una lingua, dunque, per raccontare, esprimere stati d’animo, riferire esperienze personali, raccontare storie, desideri, progetti.

Questo blog vuol essere uno spazio che ha a che fare con la vostra storia personale, i fatti e gli avvenimenti quotidiani, i vostri ricordi e le vostre emozioni…

Come ben sapete apprendere una L2 non è quasi mai un percorso neutro. Gli atteggiamenti verso la seconda lingua possono essere di rifiuto, o viceversa di attrazione.
Ecco, noi vorremmo che l'uso di questo blog fosse davvero un percorso di desiderio e di attrazione, e che il vostro percorso non fosse limitato solo ai momenti di studio e di apprendimento guidato in classe.

Ci auguriamo che l'iniziativa sia di vostro gradimento.

Consentiteci di augurarci/vi buon lavoro!


Gli insegnanti dei gruppi di 2º delle Eoi di Ciudad Real, Madrid, Talavera de la Reina e Sagunt.