lunedì 19 novembre 2007

IL MIO BATTESIMO

(il mio fratello più maggiore e mia cugina erano i padrini, a sinistra il mio babbo
e al mio fratello piccolino se li vede soltanto un po tra me)


L'altro giorno alla lezione mi è piaciuto molto vedere il brano della pellicola "La famiglia" di Ettore Scola che Gianpiero ci ha messo.Mi ha ricordato il mio battesimo che fu precisamente cinquanta anni fa.


I miei sempre mi hanno raccontato che quella notte dopo la celebrazione fu l'inondazione di Valencia. Questo anno siccome fanno le commemorazioni per il cinquantessimo anniversario ho capito meglio cosa è successo questi giorni grazie ai documenti pubblicati.Avevo l'idea che mio battesimo fu il giorno del mio onomastico, giorno del Pilar, mio padre aragonese autentico, mise il nome della Pilarica, madonna tanto amata in quelle terre. Ma ho letto che il sabato 12 ottobre 1957, piovve moltissimo e che la domenica 13 ci fu il sole. Così penso che il mio battesimo si tenne di domenica giàcche sempre mi hanno detto che famiglia e amici suonarono le chitarre e cantarono "jotas" nella terrazza di casa nostra e che qualcuno il giorno dopo non potè alzarsi perchè si era raffreddato.Anche secondo le pubblicazioni antiche so che la gran alluvione fu alle prime ore dal lunedì 14.


Una mia cugina mi ha detto che lei aveva quindici anni ma si ricorda perfettamente di tutto. Sembra che al mio battesimo tutti erano felici, ero la prima figlia dopo due ragazzi, soltando avevo quindici giorni ma tutto era andato benissimo… Secondo mia cugina c’erano molte varietà di salato e di dolce da mangiare e lei provò di tutto, quella notte aveva male di pancia e di mattina sua madre la fece alzare presto perché l’acqua entrava nella sua casa, lei ed i suoi genitori abitavano a pianoterra nel centro della città. Lei aveva la febbre ma aiutò la sua mamma a raccogliere tutto e a metterlo sulle tavole e tutte e due salirono presto dalle vicine. Suo padre era vigile urbano ed era andato a lavorare perché il fiume nel traboccarsi aveva fatto molto danni e causato molti guai. Secondo le notizie più d’un centenaio di persone persero la sua vita.

Noi abitavamo vicino al fiume, nella zona dell' l’Alameda e mio fratello che aveva dieci anni ricorda di avere visto dal quinto piano passare l’acqua per la strada ed i cavalli nuotando giàcche nel nostro quartiere c’erano delle stalle. Mi hanno detto che dopo che l’acqua era sparita il fango era dappertutto. Anche che dopo questa inondazione avevano ricevuto aiuto da tanta gente. Mio fratello ricorda di avere mangiato per la prima volta prosciutto cotto in scatola che i compagni di lavoro di mio padre avevano inviato da Bilbao tra altri cibi di prima necessità.

Un altro cugino che aveva dieci anni e che voleva restare a dormire con mio fratello dopo la festa, come aveva fatto tante altre volte, mi ha raccontato che suo padre non lo lasciò e che meno male giàcche il giorno dopo non era possibile andare per la sua strada e che c’erano due metri d’acqua dappertutto e siccome i miei zii abitavano vicino al fiume nel famoso quartiere del Carme non avrebbe potuto attraversarlo in molto tempo senza pericolo.


A me sempre hanno parlato benissimo del mio battesimo e penso che nessuno lo ha dimenticato per l’incubo che li aspettava i giorni posteriori.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Pilar, scrivi molto bene e testi lunghi! Io da piccola abitavo prima a Badajoz, ma non ho ricordi quella epoca. Mi ricordo quando anche io tornavo a casa dei miei anonni per passare le vacanze. Era molto bello. Extremadura è molto bella, in estate faceva caldo ma si poteva giocare fuori per la strada e no come a Madrid. Mia nonna, però, mi obbligava a dormire la sistea dopo pranzo. Anche io ricordo dopo quando tornavo a fine agosto il cambio: l'autobus pieno di gente, le persone che non si parlavano tra loro, la fretta.
Io andavo da mia nonna María, la madre di mia madre. Era molto buona e paziente. Andavo anche con mio fratello maggiore Juan. I miei genitori venivano a trovarci ogni fine di settimana, ma il tempo passava veloce. Mi divertivo molto. Giocavo alla corda, andavo in bicicletta. Ero amica di una bambina che si chiamava Rosa, eravamo inseparabili. Ancora oggi siamo molto amiche sebbene ci vediamo poco perché lei abita a Cáceres e io a Madrid. Ci telefoniamo spesso. Il gioco che più mi piaceva era la corda. Ero molto brava e passavo ore e ore giocando con le amiche.
Adesso porto mia figlia in estate per fargli vedere da dove sono e forse chissà un giorno, se vuole, potrà tornare. Saluti.

Pilar ha detto...

Grazie Sara. Sono affascinata del modo di imparare con questo dei blog, webquest, wiki..tutto è nuovo e attraente per me. Le composizione sono frutto del lavoro per fare i compiti della EOI della voglia di praticare quello che sto imparando e del piacere per la parola e il suo potere d'evocazione e di comunicazione.
Belli ricordi d'infanzia, Sara.
Affettuosi saluti.

Anonimo ha detto...

Mi è piaciuto molto il racconto del battesimo prima della inondazione. Incredibile! I cavalli nuotando nel fiume.

Pilar ha detto...

Grazie David. Sempre ho sentito parlare di questo al mio compleanno. Adesso volevo andare alle esposizioni che fanno a Valenzia con motivo del 50 anniversario. Le foto sono spettacolari veramemte.
Di dove sei tu?
Saluti.

Anonimo ha detto...

Ciao Pilar
Questa volta spero di non essere in ritardo, e come oggi non c’è lezione, ho avuto tempo per fare il commento. Ti ringrazio per la tua storia, mi ha fatto ricordare tante cose. Quando ho finito di leggere il post, era molto triste e malincolico, ho rammentato lo sguardo triste di mia madre quando mio padre raccontava le cose che hanno successo in quel giorno. Nel pomeriggio dal 14 ottubre 1957, mio padre , se n’è andato a prendere a mia madre e la sua famiglia, ma, c’era tanta acqua che era impossibile arrivare fino alla casa dei mie nonni. La casa dei miei nonni era situata fra il fiume Turia e l’antica stazione di Aragona, chiamata anche della “ Via Xurra”. I miei nonni e i loro figli erano sul secondo piano, perché l’acqua è arrivata fino al primo piano. Era impossibili avicinarsi alla casa, . allora, mio padre ha aspettato fino che sono arrivati i poliziotti. Mia madre diceva che questa storia aveva una parte bella, perché dopo questo momento così scabro, è nata una determinazione di non fermarsi e di vivere senza paura del futuro.

Pilar ha detto...

Ciao Ramon, conoscevo bene la stazione di Aragona, già che lì prendavamo il treno per andare a Albarracín in estate, non sapevo il nome di "via Xurra".
È vero, oggi non stavi nella biblioteca a l'ora abituale.
Questo corso il tempo di conversazione può essere virtuale, vero?
Ci vediamo.

BEGOÑA ha detto...

Ciao Pilar, mi piace molto leggere tutto che racconti. Io non posso parlare del mio battesimo perche non no nesuna foto e soltanto so che era nella chiesa di S.Tomás de Villanueva di Ciudad Real. Grazie per il tuoi commentario nel blog. Ciao e saluti.

BEGOÑA ha detto...

Ciao Pilar, mi piace molto leggere tutto che racconti. Io non posso parlare del mio battesimo perche non no nesuna foto e soltanto so che era nella chiesa di S.Tomás de Villanueva di Ciudad Real. Grazie per il tuoi commentario nel blog. Ciao e saluti.

Anonimo ha detto...

Ciao Pilar, io sono aragonese (come te, buono, una parte). Sono di Zaragoza. Saluti.

Pilar ha detto...

Ciao David, ho dei buoni amici a Zaragoza. È il posto che ho passato più freddo e più caldo in diverse occasioni. Saluti.

Anonimo ha detto...

good start